Tipica farfalla che troviamo tutta l’estate sulle piante di buddleja!


Vanessa dell’ortica (Aglais urticae)

La livrea di questa comune farfalla europea è vivacemente colorata di rosso arancio con chiazze gialle e nere sulle ali anteriori. Sul margine delle ali si estendono inoltre una serie di macchie azzurre. Ha un’apertura alare di 44,5 cm e appartiene alla famiglia dei Nymphalidae. Come dice il nome, la pianta ospite della larva è l’ortica. Frequenta ambienti fioriti, soprattutto ai lati dei sentieri e dei prati incolti di bassa quota. Questa farfalla viene spesso attirata dai fori ricchi di nettare come quelli della buddleia.

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Etimologia

Il nome Aglais è un omaggio ad Aglaia, una delle tre Cariti (per i Romani le tre Grazie), quella della bellezza sfolgorante, dello splendore. Il termine “urticae” fa riferimento alla principale pianta ospite dei bruchi di questa farfalla: l’Urtica dioica.

Distribuzione e habitat

Per cause non ancora ben chiarite, negli anni 2000 la Vanessa è scomparsa da quasi tutto il suo areale in Europa occidentale.
Qualche esemplare è stato osservato a New York, dove probabilmente è stato introdotto dall’uomo, più o meno intenzionalmente. Sono habitat (e biotopi) della vanessa dell’ortica tutti gli ambienti naturali e semi-naturali: giardini, parchi urbani, macchie boschive – esclusi i boschi fitti – in tutta l’Europa e l’Asia temperate, dall’Europa occidentale al Giappone, dal livello del mare sino ai 3000 m di altitudine.

Ecologia

Un tempo annoverata fra le farfalle più comuni, la Vanessa delle ortiche risulta ora in forte e rapido declino, almeno in Europa occidentale. Tale regresso non può essere spiegato con la diminuzione della sua pianta ospite, poiché l’ortica è, al contrario, stabilmente presente e beneficia anche dell’eutrofizzazione generale dell’ambiente. La crisalide è divorata qualche volta dalle vespe, ma anche queste ultime sono in forte diminuzione.
Anche l’influenza di altri fenomeni non è ancora ben compresa (degrado ambientale, inquinamento dell’aria, piogge contaminate da pesticidi, che avrebbero potuto generare un impoverimento immunitario negli individui di questa specie).
Ma alcune prove scientifiche mostrano che la siccità estiva è una causa di decremento delle popolazioni, poiché di norma le larve sviluppano bene sulle foglie piene di una linfa ricca di nitrati. Le Vanesse, però, sono divenute ancora più rare in corrispondenza delle estati umide del 2007 e del 2008.
Tuttavia, secondo i dati di un programma inglese di osservazione delle farfalle, prima del 2000 esiste una buona correlazione fra il risultato del processo riproduttivo, la ricchezza di popolazioni di questa specie e lo “stress” idrico della pianta ospite. Dal 1976 al 1995 la riproduzione ha avuto più successo nelle estati fresche e umide, che non quando il clima è stato caldo e secco. Questa farfalla potrebbe dunque essere sensibile al riscaldamento climatico. Uno o più parassiti della Vanessa potrebbero essere fra le cause della regressione (forte diminuzione) di questa specie.

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