Esistono una serie di pratiche che si basano sulla manipolazione di ossa, tessuti ed articolazioni per la cura di molte malattie.
Manipolare le ossa (non come un massaggio superficiale ma in maniera più profonda ed attiva) è un rimedio che esiste dalla notte dei tempi. In tutti i paesi esisteva l'”aggiustaossa”, il praticone che, grazie ad una serie di manovre (spesso dolorose) su ossa o articolazioni, prometteva guarigioni o miglioramenti ma, di fronte a qualche miglioramento (spesso casuale e non dovuto alle manipolazioni), c’erano anche tanti danni, a volte gravi. Nonostante il progresso abbia sostituito i “praticoni” con i medici (ortopedici e fisiatri, ad esempio) ed i fisioterapeuti, uniche figure che hanno compiuto un corso di studi di tipo scientifico, c’è (sempre per il nostro desiderio innato di “magia” che risolve tutto) chi richiede ancora le prestazioni di “terapeuti” improvvisati come gli “aggiustaossa” di una volta.
Con il tempo queste figure sono quasi scomparse e si sono diffuse altre figure, con pretesa di scientificità, che tramite l’uso di particolari tecniche, promettono la cura delle malattie.
Stiamo parlando dell’osteopatia e della chiropratica, due pratiche diverse e distinte ma che hanno in comune alcune caratteristiche.
Proviamo ad analizzarle.
Intanto bisogna dire che nessuna delle due pratiche ha base scientifica, sono considerate medicine alternative e non esiste un corso di studi ufficiale (una laurea o una specializzazione) per poterle praticare, non è obbligatorio essere medici per praticare queste discipline. Tutto è affidato a corsi privati di durata variabile, a tempo pieno o parziale, senza controllo, che rilasciano dei titoli che non hanno valore accademico o legale, l’accesso ai corsi è praticamente libero, può diventare osteopata qualsiasi persona senza particolari basi mediche nel suo curriculum, basta il diploma di scuola media superiore (o altri tipi, come una laurea in scienze motorie, ex ISEF). Questo vale per la nostra nazione (per l’osteopatia) mentre non è così negli Stati Uniti, dove l’osteopata è un medico (DO: doctor in osteopathy) che percorre tutto il corso di studi in medicina e poi si specializza in osteopatia che così diventa bagaglio integrante del suo lavoro di medico. In Italia è invece riconosciuta l’attività di chiropratico ma anche in questo caso non esistono corsi di laurea o specializzazione pubblici e riconosciuti, non esiste neanche un albo professionale. Di fronte a questa differenza se ne osserva un’altra interessante: mentre negli Stati Uniti l’osteopatia è una disciplina medica che però ha visto un calo costante di medici che la praticano e di richieste da parte dei pazienti, in Italia non vi è riconoscimento medico ma il numero degli osteopati è in aumento (le richieste abbastanza stabili). I numeri parlano di circa 40.000 osteopati negli USA e circa 5000 in Italia. Molto interessante anche sapere che una delle associazioni di categoria più note di osteopatia, sostiene che questa può essere definita come:
“un sistema di cura che attraverso la valutazione, la diagnosi e il trattamento, può essere applicato ad una vasta varietà di condizioni cliniche”
Come farebbe un diplomato alla scuola superiore che frequenta un corso privato a fare diagnosi, valutazione e terapia (sono atti medici), oltretutto manipolando ossa ed articolazioni delle persone è tutto da spiegare. Molti scambiano queste tecniche per normali pratiche di massaggio, cosa non vera. Non si tratta di massaggi “estetici” o “sportivi” ma di trattamenti più profondi, che coinvolgono muscoli, articolazioni e varie strutture sottocutanee e che, mediante queste manovre, pretendono di migliorare malattie o stati patologici che con le strutture citate non hanno collegamenti.
Osteopatia e chiropratica sono due discipline distinte, ho deciso comunque di unire in un unico post le due pratiche perché si tratta di varianti di tecniche di manipolazione osteo-articolare, muscolare e dei tessuti, partono da presupposti simili (le malattie provengono da anomalie dello scheletro o delle ossa e tessuti, teorie ottocentesche che non hanno mai avuto riscontro scientifico) ed hanno varianti numerosissime.
Molte ricerche, inoltre, studiano gli effetti di queste pratiche riunendoli in un unico gruppo, quello delle “tecniche di manipolazione” ed è quindi difficile analizzarle singolarmente. Anche la terapia cranio-sacrale (usata spesso in neonati e bambini) o i vari tipi di “riallineamento” della colonna vertebrale, pescano a piene mani da queste teorie.
Detto questo, vediamo di cosa stiamo parlando.
OSTEOPATIA
Nata alla fine del 1800, inventata da un medico (Andrew Taylor Still, secondo il quale l’osso sarebbe l’origine di tutte le patologie), l’osteopatia si basa su concetti abbastanza vaghi come quello di considerare “il corpo un’entità unica” (perché, qualcuno pensa il contrario?) o che ha capacità di autoguarigione (ebbene sì, il sistema immunitario è stato scoperto da tempo) ed utilizza manipolazioni da parte dell’osteopata su ossa, muscoli, tessuti, articolazioni, la cui “anomalia” provocherebbe dei disturbi. Secondo l’osteopatia i disturbi causati dalle anomalie osteo-articolari non si limiterebbero ai dolori o alle contratture muscolari ma sarebbero estesi praticamente a tutto, dai disturbi intestinali, urinari, nervosi, fino a malattie croniche, questo perché (come sosteneva Andrew Still), le ossa “malposizionate” interrompevano il flusso sanguigno creando “turbolenze” ed anomalie agli altri organi. Sistemare la normale situazione ossea avrebbe ripristinato il flusso sanguigno corretto e quindi migliorato il disturbo.
Dice l’associazione britannica di osteopatia che questa disciplina:
“si basa sul principio che il benessere di un individuo dipende dal fatto che scheletro, muscoli, legamenti e tessuto connettivo lavorino uniformemente insieme”
Definizione riportata anche sul sito del servizio sanitario nazionale inglese. Altre definizioni (usate anche in Italia) parlano di procedure che favoriscono “l’autoregolazione” e “l’autoguarigione” del corpo.
Sempre secondo l’associazione inglese “l’osteopata lavora per ottenere l’equilibrio dell’organismo senza farmaci”.
Ecco invece come definisce l’osteopatia il presidente di un’associazione di osteopati italiana:
Il trattamento manipolativo osteopatico è l’applicazione terapeutica di tecniche manuali con l’obiettivo di migliorare le funzioni fisiologiche e/o di supportare l’omeostasi, che sono state alterate da una disfunzione somatica, definita come una funzione compromessa o alterata delle componenti relative del sistema somatico (struttura corporea): le strutture scheletriche, artrodiali e miofasciali con i relativi elementi vascolari, linfatici e neurali.
Si tratta dei concetti che ho spiegato ma spiegati con termini complicati (le “strutture miofasciali” sarebbero i muscoli con ciò che li circonda).
Come si vede le idee degli osteopati non sono strettamente “pseudoscientifiche” ma della pseudoscienza usano i termini che hanno anche una genericità evidente, parole come “equilibrio” o “autoguarigione”, senza una giusta definizione, sono spesso usati da guaritori e ciarlatani e gli osteopati ne fanno largo uso senza distinguersi da curatori da strada.
Naturalmente bisogna vedere le idee di Still come quelle di un uomo di due secoli fa, quando si conosceva a stento l’anatomia umana ed infatti non c’è nessuna prova che un presunto “malposizionamento” di un osso o di un’articolazione (ammesso esista, anche questa è un’idea un po’ vaga) possa condizionare tutto l’organismo. Un osso “posizionato male” è ovviamente una patologia importante ma che ha sintomi ben precisi (una frattura, una lussazione, sono molto dolorose) e non sarà certo una manipolazione a sistemare un’alterazione ossea o articolare che provoca disturbi a tutto il corpo o almeno nessuno lo ha mai dimostrato. Le teorie di base dell’osteopatia non sono mai state confermate scientificamente né sono plausibili.
CHIROPRATICA
È un’altra medicina alternativa che si basa sulle manipolazioni osseo articolari ma è ancora più estrema e mescola concetti medici a vere e proprie superstizioni e credenze, oltre allo scopo terapeutico, il chiropratico sostiene di poter fare anche diagnosi di malattia. Aggiunge filosofia e misticismo nella cura delle malattie. Il centro dei concetti chiropratici è relativo alla cosiddetta “sublussazione”, ovvero ad una lieve “anomalia” di articolazione di un osso che, in questo modo, ostacolerebbe le normali funzioni del corpo e la sua capacità di “autoguarigione”, ostacolerebbe “l’intelligenza innata” dell’organismo ed il suo spirito (come si vede, tutti concetti non scientifici), il concetto di “sublussazione” della chiropratica è diverso da quello della medicina e dal punto di vista strettamente medico si tratta di un’entità inesistente ed inventata. Nonostante questo anche l’OMS ha provato a definire la sublussazione chiropratica in maniera ufficiale. Manipolando ossa e colonna vertebrale si sistemerebbero queste anomalie e si otterrebbe il ripristino delle normali funzioni dell’organismo. Sono previsti non solo massaggi e manipolazioni ma anche l’uso di pietre, oli, aromi e polveri per la cura di praticamente tutte le malattie (per il suo inventore la chiropratica curava qualsiasi malattia), uso di impacchi caldi per “sbloccare” improbabili “blocchi energetici” ed abbondante uso di termini e concetti tipici della pseudoscienza. L’uso maggiormente accettato è comunque quello relativo ai dolori lombari e vertebrali nei quali sembra esserci un lieve miglioramento. Anche la chiropratica è molto più diffusa in altre nazioni che in Italia ma nelle prime sono previsti corsi universitari e studi accademici precisi che rendono questa pratica una medicina complementare accettata ed ufficiale. Le teorie di base della chiropratica non hanno mai avuto conferma scientifica.
Nota a margine può essere dedicata a questo tipo di manipolazioni dedicate ai bambini più piccoli (neonati o lattanti) che, a detta di operatori del settore, subirebbero conseguenze (patologiche) dal tipo di parto che li ha riguardati. L’uso di ventosa ostetrica, il cesareo, manovre degli operatori, sarebbero tutte cose che provocherebbero anomalie ed alterazioni della colonna vertebrale, della testa o di articolazioni. Tutto questo porterebbe a disturbi più o meno gravi che possono essere corretti con una serie di manovre su testa e schiena del neonato, una di queste procedure si chiama “terapia cranio-sacrale”.
Anche in questo caso non ci sono basi scientifiche né prove. Non è dimostrato che (in generale) manovre ostetriche corrette o l’uso normale di ventosa o il cesareo possano provocare anomalie particolari, non è dimostrato (ma non lo spiegano bene nemmeno gli operatori che usano queste pratiche) quali sarebbero queste correzioni apportate dalle manovre sul bambino e non c’è nessuno studio che ne dimostri l’efficacia. In questo caso i pericoli sono molto più elevati, sono segnalati casi di morte o gravissimi danni neurologici per manovre errate (ricordiamo la “fragilità” del corpo di un neonato) conseguenti a “sedute” terapeutiche di questo tipo.
Efficacia
Non vi sono prove scientifiche di efficacia dell’osteopatia e della chiropratica.
Gli studi più accurati dimostrano come le manipolazioni osteopatiche e chiropratiche non abbiano più effetto del placebo ed anche se qualche studio mostra dei benefici su certi tipi di dolore lombare (o della colonna vertebrale), si tratta di dati poco accurati e non controllati.
Per questo motivo si può dire che non vi siano prove sufficienti per sostenere l’efficacia delle manipolazioni ossee e vertebrali nella cura di malattie diverse da quelle osteo-articolari e che la loro efficacia nei casi di dolore è limitata e da verificare. Se a questo aggiungiamo che le idee su cui si poggiano queste pratiche sono poco accurate e non scientificamente corrette, possiamo affermare che osteopatia e chiropratica, sono pratiche senza base scientifica e non efficaci. Gli studi hanno controllato l’efficacia delle manipolazioni nei problemi pediatrici (inefficace), nei dolori mestruali (inefficace), nella cefalea (inefficace) e si sono concentrati sul dolore muscoloscheletrico (quello che, per logica, dovrebbe ricevere maggiore beneficio dalle manipolazioni) ma anche su questo l’efficacia non è per nulla evidente, passando da un effetto nullo ad uno lieve su quello di tipo lombare (e vertebrale: il “mal di schiena”). Anche le infezioni (in questo caso polmonari), spesso riferite come curabili dagli osteopati, non sembrano ottenere nessun beneficio dalle manipolazioni. Qualche studio, al contrario, riporta lievi benefici sul dolore lombare (“mal di schiena, basso”), altri (anche se con qualche limite di metodo) definiscono i risultati buoni, simili a quelli delle cure standard (ed usando meno farmaci) ma anche qui è difficile distinguere il reale apporto della pratica dal semplice effetto placebo e soprattutto si tratta spesso di studi discutibili che contrastano con le conclusioni negative di altri studi più ampi.
Gli studi che mostrano qualche beneficio, infatti, sono spesso mal condotti, non controllati ed appaiono su riviste di scarso impatto e di parte (riviste di osteopatia), mancano infatti studi di efficacia di buon livello. Per completezza è giusto dire che negli ultimi anni molti istituti osteopatici (quasi esclusivamente anglofoni, dove l’osteopata è un medico abituato alla ricerca di tipo scientifico) hanno iniziato ad occuparsi della materia cercando di realizzare studi più precisi, meno condizionati e con un metodo almeno accettabile, hanno cercato di concentrare l’attenzione sulla produzione di sostanze (ormoni, ad esempio) durante le manipolazioni che possono dare sollievo dal dolore, iniziano a superare i concetti “magici” dai quali l’osteopatia pesca a piene mani, un po’ il percorso che cercano di compiere alcuni agopuntori.
Da notare che molti studi includono nel termine “tecniche di manipolazione” o “manipolazione spinale” o “tecniche di manipolazione vertebrale”, tutte quelle tecniche che prevedono l’intervento attivo su ossa, articolazioni o colonna vertebrale (quindi quelle di cui stiamo parlando, osteopatia e chiropratica ma anche altre), anche in questo caso la scuola americana inizia a “staccarsi” dall’unificazione con le altre tecniche di manipolazione cercando una posizione più precisa.
Interessante uno studio che ne analizza altri concludendo sulla scarsità di prove scientifiche di efficacia ma nota come, gli studi che ne mostrano qualche efficacia, sono basati sui giudizi dei genitori di bambini sottoposti ad osteopatia (per coliche). I genitori riferivano un minor numero di crisi di pianto ma non c’è modo per misurarne gli effetti reali. Il servizio sanitario nazionale inglese (NHS), accetta e prevede le cure osteopatiche, consigliandole per alcuni disturbi (mal di schiena, edemi, dolori cervicali) ma bisogna considerare che, come detto, da loro (come in altri paesi europei) l’osteopata frequenta un corso di laurea ufficiale ed è obbligato alla formazione continua, cosa non prevista in Italia. Nonostante questo gli osteopati italiani chiedono di essere inseriti tra i professionisti della salute
Gli osteopati ed i chiropratici rispondono alla scarsità di prove scientifiche con il fatto che, per la natura delle loro pratiche, non sarebbe possibile realizzare studi di alto livello ed accurati (ad esempio in doppio cieco o con placebo) ma insistono sulla veridicità dei risultati effettivi e reali. Da notare come molti osteopati e chiropratici (soprattutto questi ultimi) associno alle loro manipolazioni, anche una serie di consigli sullo stile di vita e soprattutto sull’alimentazione, sostenendo come diete prive di varie sostanze (glutine, caseina, zuccheri) migliorino lo stato di salute, alcuni abbracciano discipline non scientifiche e pericolose (omeopatia, cure alternative per i tumori, frodi mediche) e l’antivaccinismo è abbastanza frequente. Nella mia esperienza personale ho incontrato due persone con un grave stato di denutrizione ed anoressia a seguito di una dieta molto sbilanciata, prescritta da un noto osteopata per la cura di una sintomatologia dolorosa (che non ha avuto nessun miglioramento).
Sicurezza
Non ci sono molti dati relativi alla sicurezza delle tecniche di manipolazione, tra gli effetti collaterali di queste pratiche sono segnalati quasi sempre disturbi passeggeri e lievi (senso di tensione, alcuni dolori, stanchezza, debolezza). Incidenti gravi (nel caso dell’osteopatia) non sono frequenti, un po’ più frequenti nel caso di trattamenti chiropratici. Tra gli incidenti più gravi (rarissimi) che si possono verificare in caso di manipolazioni ossee e vertebrali, vi è la rottura letale di un’arteria (tipicamente nelle manipolazioni della testa), più frequente nei bambini (per questo le manipolazioni sono da sconsigliare vivamente negli individui più piccoli) che può causare disabilità permanente o morte. Segnalati anche casi di paralisi permanente in seguito a sedute di chiropratica.
Conclusioni.
L’efficacia di osteopatia e chiropratica è molto dubbia e, quando esistente, limitata al dolore di tipo lombare e forse per alcuni tipi di cefalea, per altre condizioni si sono rivelate pratiche inefficaci o efficaci come un placebo o altri trattamenti fisici. Non ci sono conferme scientifiche per le teorie su cui si basano osteopati e chiropratici.
In generale non sembrano esserci frequenti pericoli nel sottoporsi a manipolazioni vertebrali o corporee tramite l’uso di tecniche osteopatiche o chiropratiche anche se è bene sapere che non si tratta di metodiche senza rischio, anzi, non solo è difficile controllare l’affidabilità degli operatori (visto che non esistono percorsi e registri ufficiali) ma quando esistono complicazioni queste possono essere davvero drammatiche, in linea generale è inoltre fortemente sconsigliato l’uso di queste tecniche su persone in tenera età e per problemi che non siano di natura osteo-articolare. I risultati positivi riportati dagli operatori non hanno trovato grossi riscontri in letteratura scientifica (e quelli riportati da pazienti sono “aneddotici”, esperienze personali smentite dallo studio dei grandi numeri) dalla quale appare evidente un effetto scarso o nullo ed in ogni caso limitato, come detto, ai sintomi dolorosi della colonna vertebrale.
Qualcuno a questo punto si chiederà: ma in caso di problemi osteo-articolari (accertati), a chi bisogna rivolgersi se si vuole un trattamento basato su concetti scientifici? Le figure di riferimento esistono già (le ho nominate): ortopedici e fisioterapisti su tutti (ma anche neurologi quando il problema osteo-articolare riguarda la funzione nervosa), cercare altre vie si fa a proprio rischio e pericolo.
Per questo motivo, prima di affidarsi ad un osteopata o ad un chiropratico rifletteteci tanto e con attenzione.
FONTE