Da alcuni mesi leggo su Facebook frasi citate da questo testo… così durante un giro in centro a Torino ho deciso di acquistarlo.

L’ho letto in pochi giorni ed è veramente un buon testo. Gli argomenti sono conosciuti… ma la particolarità del testo è nella forma, chiara e sintetica, con i quali sono riassunti e presentati. Mi è piaciuto molto e ne consiglio la lettura.

Prossimamente lo rileggerò una seconda volta e prenderò nota, come sempre, dei periodi chiave.

 


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Il monaco che amava i gatti

Corrado Debiasi

Pagine 208
Anno di uscita 2020

Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nel luogo giusti. Ogni cosa avviene quando sei pronto a riceverla.Se qualcuno ti dicesse che per uno strano gioco del destino ti ritroverai a trascorrere del tempo in compagnia di un anziano monaco e dei suoi meravigliosi gatti, ci crederesti? Che percorrerai un viaggio iniziatico, costellato di incontri che ti porteranno a scoprire, attraverso un vortice di emozioni, l’immensa bellezza della tua anima, ci crederesti? Se qualcuno ti dicesse che prima di trovare l’amore dovrai scoprire l’amore in te stesso, e che tutto ciò che hai appreso può essere osservato da un’altra prospettiva, ci crederesti? Quando il protagonista di questa storia, Kripala, si mette in viaggio, non sa cosa gli riservi il futuro, ma sa cosa vuole lasciarsi alle spalle: un lavoro perduto, un amore finito. La sua destinazione è l’India, dove intende praticare lo yoga e spera di ritrovare l’equilibrio che la sua vita ha smarrito. Una volta arrivato, addentrandosi nel dedalo di viuzze di Varanasi, finirà per perdersi, ma proprio da quel momento inizierà a ritrovare se stesso. Nel ventre vitale e sacro di quella antica città si imbatterà in persone straordinarie nella loro apparente semplicità, umili nella loro natura ma abissali nella loro saggezza. Che si tratti di un maestro di arti marziali o di un pittore, di un’anziana che nutre i poveri o di una curatrice di giardini, ognuno di loro saprà lasciare a Kripala insegnamenti indelebili, parole che resteranno incise per sempre nella sua anima. Sopra tutti, a intrecciare destini come un abile tessitore, Tatanji: l’anziano monaco ritiratosi in un ashram in compagnia dei suoi gatti. Sarà lui a scuotere la polvere dagli occhi di Kripala, fino a indicargli che quella felicità di cui è in cerca l’ha già dentro di sé: deve solo imparare a riconoscerla.

Il monaco che amava i gatti è la storia di un viaggio ispirazionale che tocca con poesia e semplicità i valori e i temi più profondi dell’esistenza. Una storia capace di parlare al cuore e all’anima di ognuno di noi.


Appunti e citazioni

Antefatto

A quella Coscienza Suprema che tutto avvolge, che non ha né inizio né fine, dove il tempo è un Suo pensiero e lo spazio un Suo respiro, io mi abbandono e rendo omaggio.

Ora è tempo di diffondere e condividere, come è desiderio del mio maestro, in modo tale che chi vuole possa apprendere e migliorarsi.

Tatanji: (significa) Colui che si espande attraverso l’indescrivibile.

La verità siede sempre ai piedi della semplicità, nascosta dalla polvere dell’ignoranza.

Viviamo in una società dove lentamente stiamo perdendo le nostre sembianze per dare vita a esseri umani digitali. Il senso della memoria sta sfumando viviamo a testa bassa con lo sguardo sugli smartphone che, come una lampada dadino, possono esaudire qualsiasi desiderio non volevo perdermi nella massa, bensì capire il significato della mia esistenza cercare quella piccola fiamma luminosa in me al momento fioca.


1. Il potere delle parole

Ebbi la certezza che la sua anima conosceva la mia prima ancora che i nostri sguardi si incrociassero. Non era questione di crederci o meno, aveva a che fare col sentire: era ciò che sentivo.

Ogni cosa viene sempre nel tempo e nei luoghi giù. Ogni cosa viene quando sei pronto a riceverla. Sta a te trasformarla in un’opportunità per la tua crescita o è un ostacolo per la tua evoluzione.

In India si aggiunge suffisso “JI” alla fine del nome per dare un senso di rispetto e onorificenza nei confronti di una persona.

Quando l’anima è pronta, il maestro appare. In realtà il significato più profondo è che quando sei pronto, ogni cosa che giunge sul tuo cammino può trasformarsi in un maestro. Un maestro è colui che ti toglie dalla polvere degli occhi, scuote la tua anima e ti indica dove guardare, come se fosse un diamante, ti pone dinanzi alla luce e ti mostra quanto può risplendere.

Ciò che riesce a vedere sta nel grado di purezza del tuo cuore. Ci sono conoscenze che vengono apprese solo da persone che riescono a comprendere se stesse e il cammino che devono percorrere.

Kripala cosa significa? Deriva da kripa, in sanscrito significa grazia, benedizione.

Dobbiamo avere fede. Fede in ciò che sentiamo fede nei cambiamenti che spesso sono l’anticamera della nostra evoluzione.

Ciò che conta è solo questo istante. Le vite passate sono già avvenute, stanno bene dove sono e c’è una ragione. Pensa se dovessimo ricordare le migliaia di incarnazioni che abbiamo avuto con tutti i ricordi piacevoli e dolorosi, i traumi, le gioie, le centinaia di migliaia di persone conosciute. Se eravamo esseri umani, animali o altro… Diventeremo pazzi, facciamo fatica a gestire una sola vita, cosa accadrebbe se ricordassimo centinaia o addirittura migliaia?

Sei qui perché nella tua vita hai superato molte prove. Sei stato ferito ma sei guarito. Sei caduto ma ti sei rialzato, sei stato ingannato, ma hai trovato la verità? Sei stato deluso ma hai sorriso, sei la somma di tutte le esperienze che ti hanno forgiato e che è bello o brutto. Ti hanno portato a essere chi sei, dove sei in questo preciso momento.

Ogni evento della tua vita passata ti ha portato a essere qui, ora. Il mondo è stato influenzato in piccola parte da te, come il mondo è influenzato te in piccola parte. “Allora è corretto quando si dice che ognuno di noi è connesso con l’altro essere vivente?”. Esattamente. Ogni anima è connessa con le altre, non vi è alcuna separazione. Cerchiamo fuori ciò che in realtà è già dentro di noi. A chi riuscirà a comprendere sarà permesso di vedere ciò che prima gli era nascosto.

“Pensavo fosse stata una mia decisione, non il destino a condurmi qui”. Libero arbitrio e destino viaggia in sullo stesso binario, tu sei l’artefice di ciò che sei e di ciò che sarai, ma subisce gli effetti delle tue azioni passate presenti, si chiama Karma. Pensavi fossero coincidenze? In realtà vi era uno schema nascosto. Le coincidenze non esistono, sono segnali che l’universo invia sulla tua strada con significati che solo tu puoi comprendere. Ogni avvenimento ha uno scopo: dalla farfalla che si posa su un fiore all’uragano che devasta un’intera isola. Tutto a motivo d’essere. Tutto ha un significato profondo, ogni evento visibile e invisibile segue una legge universale, perfetta e armoniosa. “Dunque, non potevo scappare il mio destino”. Anche se scappi il destino ti viene a cercare come una nave che solcando l’oceano non può sfuggire alla tempesta a cui è stata predestinata.

Quando desideri intensamente qualcosa infiniti intrecci invisibili. Creano attorno a te circostanze imprevedibili. Ciò che è destinato a te si rivelerà? Se il destino è puro, avrà modo di manifestarsi.

“In che senso puro?”

Non è collegato ai desideri dell’ego. Sorge spontaneo al di fuori della mente. Fai attenzione alle prossime volte, vedi il nostro scopo su questa terra e trovare la strada che ci conduca al nostro vero sé. Tutto quello che si persegue diversamente non è altro che un modo di sottrarsi alla nostra interiorità, la nostra vera natura viene separata da un falso, io plasmato dei dogmi, della società, della cultura, della famiglia in cui viviamo. Ciò che ci allontana da noi stessi e ciò che ci incatena.

Tu sei l’autore del tuo destino, ogni cosa che dici, pensa, fai influenza te e l’ambiente che ti circonda. Anche se può non sembrare, è così. L’universo, un caos ordinato, la coscienza Suprema, tu insaputa genera intere galassie, fa nascere nuove Stelle e nello stesso istante forma gli infiniti atomi dei nostri corpi. Noi partecipiamo a questo immenso gioco cosmico, coscienti o meno di ciò che avviene e di ciò che siamo.

Cosa intendi per anima antica? Un’anima che è rinata su questo pianeta prendendo nuovamente forma umana, un’anima che ha vissuto molte vite, un’anima che ha già un suo cammino evolutivo.

Ascoltare già molto molti ascoltano ma non sentono da migliaia di fiori. Le api estraggono e secernono poche gocce di nettare reale, così da migliaia di parole. La vera saggezza può essere concentrata in pochi versi.

Saggio, colui che attraverso brevi e profondi concetti riesce a concentrare l’essenza spirituale, a farne buon uso.

“Che cosa sono i sutra?” Anticamente erano versi spirituali, cantati, ripetuti in continuazione per dare loro potenza e fissarli nella memoria di chi li pronunciava, cosicché di generazione in generazione venissero correttamente tramandati. Sono brevi aforismi in cui ho racchiuso un’antica saggezza, ed è per questo che le parole, se ben utilizzate, possono migliorare le persone.

Cosa ricordiamo alla fine di un libro, al di là della storia, alcune frasi brevi, dialoghi ciò che hanno toccato al nostro interesse e la nostra sensibilità, la nostra umanità, il nostro cuore.

Come si riconosce un fiore dal suo profumo? Così si riconosce la saggezza della profondità in cui penetra nella nostra anima. La verità è celata nella semplicità.

Viviamo condividendo racconti fin dall’inizio della comparsa dell’uomo, storie che spezzano, saldano i rapporti umani, le parole creano un nostro mondo, il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.

Spesso le storie celano importanti insegnamenti espresse in breve. Nozione il cambiamento della nostra vita può avvenire anche attraverso pochi concetti ben appresi, ma solamente se li mettiamo in pratica, la pratica è ciò che fa la differenza tra un saggio e un erudito. Impara dalle grandi anime e da ciò che insegnano. Come un minatore scava nella profondità della montagna per raggiungere le pietre più preziose, così saggio penetra in se stesso per raggiungere l’essenza del suo cuore.

A quella coscienza Suprema che tutto avvolge, che non ha inizio né fine, dove il tempo è un suo pensiero e lo spazio, un suo respiro. Io mi abbandono e rendo omaggio.

“Hai mai alimentato la tua mente con le parole come fai col cibo per il corpo?”. Assimiliamo alimenti e salutari per darci una buona energia e migliorare la nostra salute. La stessa cosa dovrebbe avvenire quando parliamo di noi stessi. Dovremmo utilizzare Le parole per darci forza, coraggio, fiducia e amore. Cos’è che la maggior parte delle persone non va? Il modo in cui ti riferisci a te stesso dice molto su come nutri la tua mente. Dovremmo far entrare noi parole di guarigione delle lezioni interiore di stimolo per la nostra anima.

Tutto ciò che ti racconti è spesso concretizzato, fai in modo che la tua mente non sia un secchio e versandovi parole negative di disprezzo, nutrire con parole d’amore, di stima e di forza ricorda ogni singola cellula, ti ascolta. Tutto nell’universo è vibrazione divina anche le parole vibrano, creano o distruggono.

Secondo un antico sapere, i pensieri negativi sono sempre stati più potenti rispetto a quelli positivi. Questo accade perché se si radicano in noi con più forza rimangono aggrappati al nostro inconscio come i molluschi sugli scogli. Ed è per questo che occorrono diversi pensieri positivi per contrastare un solo negativo. “Come possiamo ostacolare i pensieri negativi che talvolta ci perseguitano?” Attraverso l’evocazione di pensieri opposti fai in modo che la tua volontà sia focalizzata nel creare pensieri salutari. Tutto sta nella volontà del fare. Come dice Tatanji, lo sforzo è necessario sempre, ecco perché nelle varie tradizioni spirituali si utilizzano le parole sacre per purificare la mente e trascenderla. E’ un linguaggio che penetra nell’anima.

In sanscrito queste parole spirituali vengono chiamate Mantra. Sono espressioni dense di energie spirituale che nel corso di millenni hanno continuato a caricarsi. In fondo si in tutto il mondo, grazie anche a milioni di persone che durante i secoli le pronunciavano e le cantavano.

“Io, io. Utilizziamo sempre la parola, io sai che quella che usiamo di più?”. “Io?”. Sì, è quello che ci aggiungiamo dopo. È ancora più importante la nostra realtà e inizia dopo la parola io è quello che ci definisce io sono quello, io sono questo. Io desidero questa cosa e così via. Solo ego, ma è normale che lo sia, l’io è sempre il nostro primo pensiero, quello che sommiamo dopo crea il nostro universo. Un universo costruito da muri o da spazi infiniti. Spesso usiamo Le parole per etichettare in questo modo limitiamo la nostra visione, i nostri orizzonti. Ogni etichetta che incolli per definire qualcosa è in realtà una piccola prigione.

Se i nostri pensieri non sono come li vogliamo. La soluzione è rompere gli schemi della mente. Si inizia piano piano, trasformando il linguaggio che si usa abitualmente.

Fare qualcosa di nuovo, devi accogliere la nuova conoscenza mischiandola con cura con il tuo vecchio sapere. Devi poi avere la saggezza di saper scegliere cosa far rimanere e cosa lasciar andare, riuscire a fare tutto ciò significa aver raggiunto un buon grado di saggia discriminazione.

Una delle più grandi capacità dell’essere umano e distinguere ciò che è giusto e da ciò che non lo è. Nelle scelte che fai è nascosto il seme del tuo destino. Qualsiasi azione prestabilisce una scelta, anche non far nulla lo è. Prendere una buona decisione è la miglior azione che tu possa compiere, ecco perché dovremmo scegliere di avere il più possibile pensieri positivi. I pensieri negativi nascono da un nostro giudizio, esplodono nella nostra mente creando una grande carica emotiva che nutriamo ripensando in continuazione fino a estenuarci. “Come possiamo smettere di farci possedere dai pensieri negativi?” Un modo é non dar loro energia, non pensandoci. Per questo è importante levare il nostro linguaggio, rendere più luminose e elevate le parole che utilizziamo.

Entusiasmo? Dovremmo vivere di entusiasmi, tutti ne sono attratti. Le anime sono influenzate dall’entusiasmo, sorge dal cuore e si sprigiona ovunque e l’entusiasmo si acquista coraggio e voglia di vivere. È un linguaggio universale che tutti conoscono.

Quando ti criticano, ascolta, ascoltando, dimostri di fare attenzione alle opinioni altrui, ma di non esserne influenzato qualsiasi. Critica un punto di vista non riflette la tua persona, ma la realtà di chi l’ha pronunciata. La tua serenità d’animo è più importante di qualsiasi giudizio altrui.

La consapevolezza del potere delle parole e del linguaggio è la prima rivelazione. Nel vuoto, hai lo spazio per riempirti nel non avere. Hai te stesso per essere, Om shanti.

La felicità risiede in questo, ciò che cerchi è già in te, devi solo esserne consapevole. Diamo questa esperienza umana per apprendere lezioni, imparare ad amare e servire. Creato, siamo anime immortali, piene d’amore, volte dalla luce. Eleva la tua coscienza a un piano superiore e realizza ciò che prima ti era celato. Il tuo cuore conosce ogni verità.


2. L’essere presenza

La nostra Esistenza avviene nel presente, in questo istante. E con “presente” intendo un momento temporale e di presenza autentica. L’attenzione in ciò che fai, come camminare lo yoga, cucinare, mangiare è importante. Se non sei conscio manchi di presenza manchi di vita. Non puoi sfuggire al qui ora, anche se spesso non lo viviamo. Tutti passiamo attraverso l’istante presente. La differenza è tra chi ci passa ad addormentato e chi da consapevole. Il miglior modo di sperimentarlo è esserci con tutto te stesso. Onorare l’attimo significa renderlo sacro, viverlo totalmente in presenza autentica.

Non identificarti in ciò che fai, ma sii consapevole in ciò che fai. La differenza è fondamentale.

Ogni giorno è un nuovo giorno che ti viene donato. Quanti ne avrai ancora da vivere? Le opportunità sono tutte disponibili per te in questo istante. Pronte per essere colte. Non sprecare altro tempo vivi ora.

Varanasi è chiamata anche Benares, il cui nome spirituale è Kashi, una parola derivata da kasha, o “luminoso” in sanscrito. E’ chiamata infatti “città della luce”. E’ la residenza del Signore Shiva.

Sanjay significa vittorioso.

Il mio scopo è farti comprendere l’importanza dell’attenzione del qui e ora dell’essere presente. Lo scopo è conoscerci e condividere un po di tempo.

Molte persone non capiscono che la nostra vita è costituita normalmente da un certo numero di respiri, da un certo numero di battiti del cuore. Spesso non ci curiamo di ciò che avviene adesso. Ci dimentichiamo spesso di fermarci, di ascoltarci, di sentirci respirare. Di essere. Di assaporare la vita. Siamo talmente catturati da ciò che è stato, o da ciò che sarà, che manchiamo di vivere il momento. Raramente troviamo spazi quotidiani per noi stessi, per viverci. La maggior parte del tempo la trascorriamo fuori dal presente, pur vivendolo.

L’unico modo di fermare il tempo e viverlo totalmente adesso, allora ogni istante sarà perfetto.

Quando la mente focalizzata nel qui e ora, in questo caso attraverso l’esercizio di prima, il resto viene escluso. Tu eri nell’attimo, non eri disturbato da altri pensieri né passati né futuro.

Centrati in tutto quello che fai. In ogni attività porta la tua attenzione cosciente, solo allora capirai cosa significa vivere consapevolmente. Sii il meglio di te sempre, ovunque dimostra te stesso che si può dare il massimo in ogni istante.

La parte più difficile nell’essere qui e ora è il ricordo della pratica continua. Ci sono così tante distrazioni attorno a noi che riuscire a praticare la consapevolezza è già di per sé una conquista. Ricordare di essere presenti è essenziale quanto esserci in un esercizio nell’esercizio, se vuoi vivere pienamente. Al momento è importante che ricordi di praticarlo in continuazione. Con il tempo, diverrà spontaneo e quando lo sarà ti accorgerai che la consapevolezza è una buona maestra di vita.

Quando siamo coinvolti in una situazione imminente di grande pericolo, rimaniamo pienamente e totalmente nella presenza autentica. La paura la puoi affrontare o la puoi fuggire, ma ci sei totalmente. Ogni altro pensiero svanisce. Vivi la situazione al massimo dell’attenzione, focalizzandoti su ciò che sta avvenendo. Similmente, nella vita di ogni giorno, dovresti essere concentrato nella presenza di ciò che fai, prestando la massima consapevolezza. Sempre.

Come un’ipotetica macchina del tempo ci conduce nel passato o nel futuro, così sono i nostri pensieri. Viaggiano avanti e indietro. Se vai avanti il risultato sono preoccupazioni. Ansia, se vai indietro sono rancori, stress, rimorsi. Io li chiamo pensieri e temporali, avere pensieri temporali è normale. Non è normale soffrirne gli effetti.

Attraverso l’attenzione cosciente. Come una lente d’ingrandimento focalizza i raggi del sole in un unico punto, così sotto i raggi della consapevolezza, la nostra mente focalizza l’istante.

Sofferenza se ci lasciamo trasportare dalle frustrazioni, dai rancori del passato o dalle preoccupazioni e ansie del futuro. La mente si illude e soffre. Ma la sofferenza è una nostra scelta. E’ differente dal dolore fisico, che non possiamo evitare. La sofferenza è mentale, dunque possiamo controllarla. Ed è un buon insegnante per renderti consapevole. Ricorda: quando la mente si allontana dal tempo, diviene silenziosa. Nulla può ferirla, poiché è solo nel tempo che lei soffre. Dove il tempo è assente, la mente nel suo stato più puro, lì risiede, in presenza e pace.

Se mantieni la mente consapevole, troverai la tranquillità ed eviterai di torturare te stesso con stati d’animo negativi.

Ti insegno queste tre tecniche molto essenziali. Sono chiamate le tre centrature. La prima è la centratura sui 5 sensi, la seconda è la centratura, piacere o dolore, la terza la centratura sull’amore condizionato.

Prima centratura. Puoi anche utilizzare il respiro per portare la mente e centrarsi su di sé e calmarla è un buon metodo poiché respiro è un mezzo molto potente per rimanere consapevoli. Non puoi non respirare. Prestando attenzione a esso, converti l’esteriorità in interiorità.

Seconda centratura. Dovresti essere tu. Talmente assorbito in modo consapevole in qualcosa che ti piace.

Terza centratura. Sia quando ami incondizionatamente il tempo sparisce, poiché l’amore prende il suo posto. Sei nel flusso dell’amore puro. Qualunque cosa tu faccia, se c’è amore incondizionato è perfetta. L’amore è oltre lo spazio e oltre il tempo. Questo accade specialmente da anime elevate, che amano Dio. Un amore immenso, totale, incondizionato. Ma questo è un concetto difficile da comprendere, se non lo si vive.

Anche se il passato non c’è più, può imparare da esso. Come puoi apprendere dal futuro.

“Ma succede spesso che anche se hai un ottimo presente, buone intenzioni. Il futuro ti prospetti situazioni spiacevoli o del tutto opposte”, protestai. È vero, il nostro destino non è sempre come lo immaginiamo, però sta a noi procedere come vorremmo che fosse, abbiamo il libero arbitrio, possiamo agire al meglio per noi stessi e per il prossimo.

Ho capito sia il passato sia il futuro avvengono ora in un certo senso. Esatto, “In un certo senso” hai detto bene. Se il futuro è ben progettato e utile per la nostra vita, ci aiuta a organizzare meglio i nostri obiettivi. Se ci perdiamo in esso senza alcun motivo, ancor peggio preoccupandoci di ciò che potrebbe accadere, perdiamo la preziosità del qui e ora. Il passato serve per lo più a imparare dai nostri errori. Questo è un uso corretto della mente temporale. Tale vantaggio per migliorarci il tuo potere di cambiare gli eventi nasce solo in questo momento. Ciò che decidi in questo istante forge, il futuro e crea il passato.

Nella nostra società la vita è pagata con il nostro tempo, il tuo lavoro e il tuo tempo. La cosa più preziosa che possiedi. Tutto è in relazione al tempo, il denaro è il tramite. In ogni attimo che passa un pezzettino della tua vita sparisce. Di questo è composta la nostra esistenza. Ci sono stati donati piccoli mattoncini di tempo e c’è chi costruisce un palazzo, chi invece una strada verso la felicità. Chi li utilizza per studiare, chi per amare e chi li perde senza conoscere la loro importanza. Quanti ne hai sprecati? Decidi ora di essere felice. Fai dei tuoi mattoncini il tempo dei gioielli preziosi.

“Dunque, l’importante è essere consapevoli il più possibile”. Sì. Non lasciare che la mente divaghi tu stai vivendo ora, né prima né dopo, ricorda le tue più grandi prigioni sono nel passato e nel futuro. La libertà è ora. Sta a te decidere dove vuoi vivere la tua esistenza. Esercitati ogni giorno.

“Ma questo vale anche per la felicità?”. Esatto. L’uomo è sempre alla ricerca della felicità e per trovarla deve capire che non sta fuori, ma dentro la sua mente. Sii consapevole che solo tu sei la causa di come reagisci agli eventi. Ogni reazione, una nostra scelta. Cosa scegli dipende dalla profondità della tua consapevole.

“Quando parli di ancorarsi al presente cosa intendi?” Intendo portare la tua attenzione nel centrarsi, impedendo al tempo passato o futuro di influenzare i tuoi stati d’animo. Le tue scelte saranno sempre più sagge, se riuscirai ad ancorarsi al presente, all’essere padrone dei tuoi pensieri, controllando sentimenti, emozioni. Attraverso il fuoco della consapevolezza che brucia le distrazioni del tempo. In tal modo potrai solo essere.

Se osservi bene, in realtà il presente non esiste. Ascolta attentamente ogni volta che pensi al presente, questo è già passato, ogni attimo svanisce nel suo successivo. Dov’è il presente allora? Essere questo ti basti.

Prova a ricordare quando dormi e sogni. Quando ti risveglierai da questa realtà capirai che quello che ora vivi è solo un’altra illusione della tua mente. Attento, questo non significa che la realtà in cui viviamo sia un’illusione. Tutto è Infinita Conoscenza, cambia solo il modo in cui viene percepita.

Ogni cosa si compia lascia che la vita si manifesti. Tu sei in questo istante, è solo ora che stai vivendo. Sei tutt’uno con l’Infinita Coscienza. Sii grato.

Questa è la seconda rivelazione, l’essere presenza.

Il tempo si diverte con noi quando ci perdiamo nel passato ci proietta nel futuro. Tatanji mi disse che il tempo è simile a un ragno che attende la sua preda, ovvero la mente. Attende paziente di catturarla nel passato con pensieri di rabbia, rimpianto, colpa o nel futuro, con pensieri di inquietudine e preoccupazione, ansia. Solo l’attimo esiste, perché solo questo istante è reale. Più sei distante dall’adesso, più dipendi dagli eventi della mente temporale. Ricordo sempre una frase che mi colpì molto e che è di stimolo per me. “Se il passato ti crea sofferenza, sappi che non è qui. Se il futuro ti crea preoccupazioni, sappi che non è qui. Solo quest’attimo ha valore, questo solo esiste. Accoglilo. Ora è tutto ciò che è.

Tempo fa? Quando lo conobbi per la prima volta mi insegnò un esercizio, era una tecnica per non rimanere intrappolata fuori dall’essere presenza. Quando posso lo pratico, specialmente nei momenti più difficili. Immagina attorno a te una perfetta sfera trasparente che circonda il tuo corpo. All’interno di questa sfera c’è il presente, solo questo momento. Quello che stai vivendo adesso. Fuori c’è il passato e c’è il futuro. Puoi uscire un po’ dalla sfera interagendo parzialmente con i ricordi o con i progetti, per organizzarti, ma non devi mai farti trascinare fuori totalmente. Altrimenti perderai il tuo momento, che la tua vita. Non devi farti coinvolgere da chi o da cosa ti vuole trattenere fuori dalla tua sfera. Che siano ricordi dolorosi, problemi, preoccupazioni e tanto altro. Quando vedi che qualcosa ti risucchia fuori dalla sfera, ritorna al suo interno, al tuo qui e ora, al tuo essere. Non lasciare che il tuo ieri o il tuo domani entrino troppo nel tuo presente. Sii consapevole. Devi essere desto. Se riuscirai a trovare il tuo equilibrio temporale, collaborerai sia con il passato sia con il futuro, ma non ne sarai influenzato perché tu sei adesso.

La soluzione sta nello sviluppare una mentalità consapevole, lasciando fluire i pensieri. Accogliendo quello che è stato e che ormai non è più. Esercizio, esercizio, esercizio. Finché diverrà tutto più naturale. Il segreto è essere presenza nel presente.

“Ma sperare non penso sia negativo”. Dipende come vivi la speranza, se intesa come semplice fiducia o come aspettativa. L’aspettativa è collegata al futuro come il rammarico è collegato al passato nell’essere presenza vi è solo pace, non avendo aspettative, nulla ti turba. Non avendo rimpianti, nulla ti rattrista.

“Vi è diversità tra attenzione e consapevolezza?”. La consapevolezza in realtà è la chiara percezione dell’essere. Mentre la percezione di ciò che stai facendo è semplicemente attenzione cosciente. Fai in modo che ogni azione che compi dalla più piccola alla più grande non sia il tuo piccolo ego eseguirla, bensì l’Infinita Pura Coscienza che è in te. Non sei i tuoi pensieri, né colui che li osservo, li giudica. La consapevolezza sulla coscienza infinita ti porterà a realizzare che sei parte del tutto e che il tutto è parte di te. Tu sei infinita, luce infinito, amore infinita, consapevolezza.

E nella tenacia segreto per il successo come una nave sceglie di seguire la sua rotta per arrivare a destinazione. Così, attraverso la disciplina, non facciamo altro che direzionare le nostre vele, che ci condurranno il nostro porto? La perseveranza è il segreto. Centrati riprova, non arrenderti mai.

Lamentarsi e desiderare una situazione diversa dal presente. Lamentarsi crea una proiezione nel futuro o nel passato, dimenticando di accogliere ciò che è. I desideri sono spesso una trappola dell’ego e quando si è in trappola non si è felici. Il desiderio è un sentimento che ci lega a qualcosa. Liberarsi da questo bisogno è l’unico desiderio che dovresti avere. La felicità è semplice, non ha bisogno di nulla, ma solo di essere, mentre l’infelicità la trovi nel desiderare qualcosa.

“Qual è il più bel desiderio?” Il più puro desiderio e desiderare di essere infinita coscienza, lì troverai le risposte a cui la tua anima anela.

“Nel presente non vi è sempre pace, ci possono essere esperienze sia piacevoli che spiacevoli”, replicai. L’esperienza non è altro che un avvenimento davanti alla tua mente. Come la definiamo e la giudichiamo, crea la nostra realtà. Quando la mente si identifica con un evento negativo, dobbiamo riconoscere l’esperienza come tale. Il nostro obiettivo è riportare la nostra consapevolezza al momento. La qualità della tua felicità è proporzionale all’intensità della tua consapevolezza, tutto qui. Quando cogli ciò che arriva, non viene attrito né sofferenza nell’accettazione vi è la consapevolezza che tutto avviene ora per te, non contro di te. La felicità arriva quando sei pienamente te stesso, ben radicato nell’essere non influenzato né dal passato né dal futuro.

“Cosa puoi aiutarmi nel riportare la mia consapevolezza al presente? Se la mia mente è fortemente attratta dal passato, dal futuro?” Il respiro.

Amati. Rendi ogni giornata migliore per te e per chi sta accanto. Sii presente in ogni azione, sii sempre gentile. Poiché nella tenerezza celata la forza, nella gentilezza è nascosta l’audacia e nell’amore è manifesta la generosità.


3. Gratitudine

Inizialmente la gratitudine chiede uno sforzo quotidiano, come ogni cosa che si desidera ottenere. Ci vogliono pratica e costanza, è un processo interiore che crea consapevolezza e gioia. Ma gli effetti per lo spirito sono immensi. Benedici sempre ciò che arriva e ringrazia ciò che se ne va, questa è l’essenza della gratitudine, gratitudine incondizionata.

Tatanji e contro i dogmi imposti dalla società o dalle religioni. Contro il volere del dharma, dell’essere umano. Ma è compassionevole, non vuole intervenire.

I chakra sono vortici energetici invisibili dove fluisce l’energia vitale. Non si vedono perché sono presenti nel corpo sottile, ma come esistono in noi? Similmente, la terra ne possiede diversi sparsi un po’ ovunque. Sono luoghi in cui l’energia si concentra più intensamente.

Kritajina angina significa essere grato.

Ringraziare è importante. Ci sono due tipi di preghiera. Quelle in cui si chiede e quelle in cui si ringrazia. Una nasce dalle richieste dei nostri desideri, dall’ego. L’altra nasce dal cuore della gratitudine.

L’abitudine, il velo ingannatore della nostra vita, ci fa dimenticare il valore di ciò che conta, ossia di ciò che abbiamo e quanto è stato desiderato prima di possederla. L’abitudine spesso ci rende inconsapevoli della preziosità della vita.

Rendere omaggio attraverso la gratitudine è tenere viva la loro memoria e il loro contributo al bene collettivo.

Essere grati ci rende felici, umili, ci fa comprendere che tutto è un dono, è fondamentale essere riconoscente ogni giorno ed espandere questi sentimenti all’infinito.

Non solo è importante riconoscere la gratitudine nelle nostre giornate, ma anche saper spezzare le abitudini che ci separano dal vederla e, cosa più rilevante, ricordarsi di praticarla.

È importante accogliere totalmente ciò che arriva. Essere grati non solo per le belle cose che abbiamo, ma anche per quelle meno belle che giungono a noi. Le esperienze brutte, o meglio che noi definiamo tali, fanno parte della nostra esistenza, ci fanno crescere, ci fanno comprendere la vita e i suoi insegnamenti.

Gli esseri non vogliono provare dolore e sofferenza. È normale? Ma tutto ha un significato nascosto che spesso non comprendiamo. Può sembrare un atteggiamento crudo. Ma è nel ringraziare la vita per ogni esperienza che ci concede anche le meno belle, che troveremo serenità. Se non sperimentiamo le brutte situazioni, non possiamo apprezzare le belle. Deve esserci sempre un’opposizione per dar valore alle piccole gioie della vita. Quanto più il dolore penetra nella nostra anima, tanto più spazio si crea per contenere la bellezza dell’esistenza. Come il diamante, si è formato nella roccia e il fiore di loto è nato nel fango, così lascia che il tuo essere entri nel dolore e ne sia forgiato.

Ogni rosa ha il suo inverno, sii grato sempre. L’essere umano fa fatica ad apprezzare ciò che ha. Spesso sono gli oggetti a possedere lui. Attraverso la sofferenza o il dolore, egli riconosce il valore di ciò che veramente gli sta più a cuore. Questa comprensione è l’inizio della saggezza. Il segreto della felicità è nel cuore della gratitudine. Più ringrazierai più proverai gioia.

Sforzati di vedere sempre una prospettiva positiva in ogni cosa. Se i tuoi pensieri sono pieni di gratitudine, sarai appagato e ti sentirai in pace. È un mezzo di ripresa per l’anima affranta, ti rende libero. Lascia che la riconoscenza ti trasformi, si prenderà cura di te. Mia nonna aveva l’abitudine di ripetermi spesso una frase, la gratitudine è un buon medicinale, non ha effetti collaterali, non ha scadenza più nei doni, più sarà felice.

“Vi sono però molte situazioni, persone che trasmettono negatività e ringraziare difficile”. Esordii. Si, concordo, talvolta siamo positivi e nel prossimo vediamo il bello, ma vi sono persone che per loro natura, simile a vampiri, hanno un potere ben più elevato del nostro. E assorbono la nostra positività, la nostra energia. Sì, grato anche di queste persone perché ti fanno capire che è meglio cambiare strada quando li incontro. Rimani limpido come l’acqua di un torrente.

Dobbiamo praticare gratitudine, diventare gratitudine, essere gratitudine giorno dopo giorno. La vita, in questo modo, sarà più profonda e gioiosa. È un atto semplice ma potente, i cui effetti sono immediati. Semplice, perché non costa nulla? Potente, perché è trasformativo.

Atto trasformativo, perché la gratitudine trasforma ciò che tocca. Trasforma il dolore in elevazione, trasforma la normalità in ringraziamento, trasforma la confusione in chiarezza, trasforma le opportunità in benedizioni. Se la gratitudine diventa parte di te, il tuo cuore si trasformerà come per magia, ogni cosa avrà una vibrazione diversa, gioiosa.

Non lasciare che un brutto momento turbi la tua serenità. Sei grato di ogni esperienza, ringrazia per ciò che sei e per ciò che sarà. Se non ti piace quello che sei, accogli quello che vorresti essere, cambia la tua prospettiva. Guarda ciò che va bene oppure concentrati su quello che vuoi che vada bene. Come se già esistesse in te, vivilo come se fosse tuo accoglilo e ringrazia. Negli antichi insegnamenti si dice che la mente non distingue ciò che è reale da ciò che viene creato, dai suoi pensieri, cioè immaginato.

Quando ero piccola i tempi erano difficili e la vita diversa da come la viviamo oggi, ma eravamo più felici. Mia nonna era una donna forte. Mi ripeteva spesso tre frasi, affinché le tenessi a mente, e appena si destava la mattina le metteva subito in pratica. Inizia la giornata con gratitudine verso la Coscienza Suprema. Inizia la giornata con un pensiero positivo su di te. Inizia la giornata con un cuore pieno d’amore per tutti gli esseri viventi. Il pensiero grato sulla coscienza Suprema, ti dona amore, quello su te stesso porta serenità e quello sul prossimo che è la gioia.

“Io sono grato all’universo per ciò che sono e per ciò che ho”. Ripetilo spesso come un mantra, questa affermazione riconosce e ristabilisce il giusto equilibrio nascosto. Col tempo, giorno dopo giorno, praticando la gratitudine, comincerai a vedere. Vedrai abbondanza dove prima c’era carenza, vedrai armonia, dove prima c’era squilibrio vedrai luce dove prima c’era oscurità, semplicità e gratitudine sono i più grandi doni che potrai essere.

Hai detto essere non avere. Essere semplici ed essere grati. Penso di capire, è differente da avere semplicità e avere gratitudine. Essere lo sei ed interno, avere lo possiedi ed esterno a te.

Indossava un piccolo mala composto da varie pietre dal colore intenso, tutte uniformi. Vedi? Lo fece roteare. Mi aiuta a focalizzarmi sui colori attorno e vedo riconoscenza in tutte le sue forme. E’un gioco che facevo da bambina e ancora oggi pratico. Ogni colore corrisponde ai vari elementi che ci circondano in natura. Sai quali sono, vero? Certo, aria, acqua, fuoco, terra ed etere.

Le parole possono aiutarti a capire, ma solo grazie all’esperienza puoi conoscere, realizzare è diverso da sapere.

“Che differenza c’è tra gioia e felicità?”. La felicità è transitoria, la gioia nasce dal cuore. Se vuoi essere felice, basta decidere di esserlo, non hai bisogno di nessuno. Essere felici è un concetto della mente. Ma per comprendere questi due semplici parole talvolta non è sufficiente una sola vita.

“Come posso ottenere la gioia nella vita di ogni giorno?”. Prima di compiere un’azione, ringrazia. Quando è concluso un’azione, ringrazia. Fai uno sforzo costante, specialmente nei primi tempi.

Una preghiera della gratitudine. Ringrazia la vita, perché ogni giorno miracolo. Ringrazia l’attimo, perché hai solo questo. Ringrazia ciò che arriva, perché è un dono. Ringrazia con ciò che se ne va, perché ha svolto il suo compito. Ringrazia l’universo, perché sei parte di esso. Questa è la terza rivelazione.

La gratitudine è un invito a entrare in silenzio, nell’animo di qualcuno e vedere nei suoi doni. E quando si viene invitati bisogna essere riconoscenti.

È importante capire che cambiando il tuo modo di vedere cambi la tua realtà. Cambia il modo in cui affronti ogni cosa. Questo è necessario per poter superare le sfide e proseguire il tuo cammino.

“Come posso cambiare il mio modo di vedere le sfide?”. Attraverso la gratitudine. Solo se riuscirai a trasformarle a tuo vantaggio, affronterai serenamente ogni cambiamento. Il tuo cuore sarà leggero e pieno d’amore, dipende tutto da te, fai in modo che la gratitudine sia parte del tuo essere e del tuo vivere. Per ciò che arriva, ringrazia. Per ciò che se ne va, ringrazia.

Agire! Siamo gli autori della nostra esistenza! Le lamentele prosciugano le nostre energie, la gratitudine ci dona gioia.

Quello che ho preso dalla cultura indiana, essendo nata qui. Posso riassumerlo in tre frasi: vivi il momento come una celebrazione. Vivi l’istante come un dono. Vivi ora e sii felice. Questo ho imparato. La gratitudine è nella loro cultura. Ogni azione è un ringraziamento a Dio.

“Hai parlato di ego, come facciamo a contrastarlo? È un circolo vizioso, l’ego è sempre presente in noi”. Sì, ovviamente, altrimenti non saremmo quello che siamo. Uno dei modi per diminuire l’ego e accrescere la gratitudine. Più offri gratitudine, più l’ego rimane nelle stanze inferiori. Tuttavia, in ogni cosa che facciamo, esso è presente. Una delle più grandi consapevolezze della vita è riconoscere il bene e la prosperità. Solo allora la gratitudine germoglierà in noi e renderà ricchi i nostri cuori.

Il desiderio crea aspettativa e attaccamento. Ciò che desideri è ciò che ti lega. Più ti concentri nei desideri e più rimarrai insoddisfatto se non riuscirai a realizzarli. Il desiderio manca di presenza autentica. Chi non desidera nulla, non si aggrappa a nulla. Non mancando nulla, l’universo gli appartiene. Allora la gratitudine fiorisce spontanea.

Accetta il tuo destino e benedici tutto ciò che ti arriva. Scava dentro di te. E riconosci la gioia della gratitudine, alimenta nel profondo questo sentimento ed esso si moltiplicherà ovunque.

Dona la tua incondizionata benedizione a qualsiasi persona incontri nella vita. Onorarla e augurale tutta la felicità possibile. “Non è sempre facile considerare tutti amici e vedere solo l’aspetto migliore, però.” dissi dubbioso. Invece è proprio questo che dovresti fare, vedere sempre il lato positivo in ogni cosa. Sforzati di trovarlo ovunque, sia nelle persone che negli avvenimenti. Offri a chiunque tutta la felicità di questo universo. Che sia un amico o meno. Fa che possa sentire tutta la sincerità del tuo cuore per il suo benessere. Questo cambierà ogni cosa, ogni forma di negatività con chiunque. Attraverso benedizioni incondizionate, riuscirai a eliminare tutte le nubi dei pensieri negativi. Quello di cui abbiamo veramente bisogno è la pace con noi stessi ed è anche grazie alla riconoscenza che si manifesta. Pratica attimi di gratitudine, abbracciala e donala ovunque. Ciò che importa nella vita non è tanto quello che sappiamo ricevere o donare, ma ciò che possiamo essere.


4. Rinasci dalle tue ferite

La disciplina si conquista con l’abitudine e con una mente ferrea, la vita è una lotta tra la nostra parte istintiva è quella più sottile. A te la scelta di quale vuoi far prevalere.

La vita è una lotta continua per la sopravvivenza e questo vale anche per gli esseri umani. Se vuoi scoprire com’è la natura di un uomo osservalo mentre combatte. Senza competizione non c’è crescita, il nostro vero Io si rivela quando lottiamo nelle battaglie della vita.

Un altro modo. Per vedere la vera personalità? E quando ti sono concessi molto potere e influenza su altre persone, il modo in cui interagisci rivela la tua natura.

“Le avversità avranno una fine?”. Le difficoltà termineranno quando saremo consapevoli di poterle affrontare. Sono lo specchio di noi stessi e ci insegnano a migliorarci, spronano le nostre potenzialità nascoste.

Tutti hanno un compito. Seguire la loro natura. Trova il tuo Dharma. Combatti per i tuoi sogni e sii vittorioso.

“Qual è quella forza che ci fa vincere tutte le battaglie che ci fa oltrepassare tutti gli ostacoli che apre tutte le porte?”. L’amore è la chiave. Non dobbiamo far nulla per trovarlo, solo eliminare le paure che lo imprigionano. Meno ostacoli ci sono tra cuore e mente, più profondo sarà l’amore.

Come dobbiamo considerare le nostre ferite? E grazie a un piccolo corpo estraneo che l’ostrica trasforma in perla l’impurità che la ferita. Strato dopo strato, la ferita si trasforma, viene arricchita, tramutandosi in bellezza. Le ferite che subiamo nelle battaglie della vita non sono altro che strati di bellezza della nostra anima.

Nei tempi antichi, prima di combattere, il guerriero si ritirava a meditare praticando diversi rituali di provocazione. Tutto questo veniva preparare il suo corpo e la sua anima. Lo scontro imminente.

“Prendi questi mattoni e disponili in modo ordinato e preciso l’uno sopra l’altro accanto al laghetto. Solo su questo lato”. “Bene”, disse al Maestro, “vedi di metterci meno e fallo con più cura” e se ne andò. “Rifai tutto e stai attento a usare solo mattoni integri grazie”.

Io l’ho rifatto sei volte, poi ho capito.

All’improvviso ebbi un’illuminazione. Ma sì, certo! Era una prova, il mio ego si era attaccato alla vanità. Voleva dimostrare che avrei costruito un bel muretto. Inoltre, provavo il desiderio assiduo di voler parlare col maestro invece di starmene lì. Era l’ego. L’unico ostacolo ero io, non il muretto. In realtà la prova era con me stesso. Essere e non lamentarsi, accogliere tutto. Un sentimento di serenità prese il sopravvento. Gioia e sofferenza erano originati dal mio modo di pensare.

Non desiderare e sarai libero di essere. Il piace, non piace, bello non bello, volere, non volere: sono scelte. Il tuo rifiuto di non voler fare il muretto, è stata una scelta. Le nostre resistenze non sono altro che limiti. Nella misura in cui permettiamo di accogliere ciò che arriva, le resistenze scompaiono. La soluzione stava nell’accettazione. Quando accogli tutto, vi è la serenità. La non accettazione crea sofferenza. Se non ti aggrappi a nulla, non hai nulla da perdere. Se non hai nulla da perdere, hai tutto a disposizione. Se hai tutto a disposizione, sei libero di essere.

“Come avrei potuto cambiare lo Stato mentale che provavo?”. Come AMI ciò che ti piace, impara ad amare anche ciò che non ti piace. È una lotta come una parte del nostro ego, anche se in realtà è una scelta. Hai deciso di non farti piacere questo lavoro perché avresti preferito parlare con me? Tale desiderio ha portato il conflitto e dunque la sofferenza mentale. Siamo noi artefici del nostro mondo, tutto nella nostra mente.

“Ho provato dolore fisico”. Chi non lo prova? Siamo forse senza dolore? E come lo usi: per crescere oppure per lamentarti? Quando il tuo essere viene purificato dal dolore, se sul giusto cammino, poiché non vi è altra guarigione dal dolore che ha il dolore stesso. Potranno esserci momenti difficili ma passeranno, nulla dura per sempre. Ricordalo il dolore origine del corpo, la sofferenza è mentale. I guerrieri sono addestrati nel dolore, ne vengono forgiati e trasformati.

Sappi distinguere sempre ciò che è immutabile da ciò che è effimero. I desideri sono spesso motivo di sofferenza perché carichi ed aspettative non soddisfatte. La felicità si trova nel presente, in una mente semplice e serena. Il dolore invece ti fortifica. Ti fa arrivare il tuo limite, oltre c’è un nuovo io.

“Come posso superare i miei limiti?”. Quando arrivi il limite massimo, che sia fisico o mentale, comprenderai la sua lezione. Nelle fiamme puoi trovare calore o bruciarti; l’equilibrio crea la differenza. Nell’equilibrio vi è la soluzione. Nell’equilibrio, l’ostacolo viene superato. Il Guerriero sa che ogni esperienza avviene per lui, non contro di lui. Egli considera ogni ostacolo come una sfida e ogni sfida come una benedizione, un dono per la propria anima. Accetta ogni prova come un maestro. Riconosci i suoi insegnamenti. Sta a te trarre ispirazione e beneficio. Gli unici limiti sono creati dalla mente. Abbatti i muri che ti impediscono di trasformarti in ciò che sei. Trova il Guerriero in te. Fai qualcosa che non ti piace. Mettiti alla prova. Se hai fede in te stesso, hai tutto ciò che ti serve per superare qualsiasi ostacolo. Nella fede troverai l’energia e la forza per proseguire il cammino. E ricorda che il cuore di un guerriero e gentile, compassionevole.

“Come possiamo essere gentili e compassionevoli e nello stesso tempo dei guerrieri?”. Se le azioni saranno gentili, aprirai i cuori. Se le parole saranno gentili, donerai fiducia. Se i pensieri saranno gentili, sarai saggio. Impara a sviluppare la tua sensibilità e contemporaneamente accresci la tua forza interiore. “In che modo?” Attraverso le sfide della vita, ossia gli sforzi che plasmano il tuo carattere e ti formano interiormente.

Ci sono altri modi per diventare un guerriero? Sviluppo costantemente le tre P attraverso la pratica continua. Cosa sono la pazienza di un Monaco, la perseveranza di una goccia d’acqua e la purezza di un fanciullo. La pazienza ti servirà, essere umile e semplice in ciò che fai, la perseveranza ti servirà fortificati nella determinazione. La purezza ti servirà a rimanere autentico. Il vaso è solo un contenitore e ciò che inseriamo in esso dargli valore risplende della tua luce interiore.

“Ma allora chi è il vero guerriero?”. Troverai tante risposte quanti sono i maestri che incarnano gli ideali? Un guerriero è colui che lotta ogni giorno per dare un senso alla sua esistenza. Sono guerrieri tutti coloro che hanno mille motivi per lasciarsi andare, ma scelgono di combattere. Sono guerrieri quelli che trasformano la loro forza in gentilezza. Sono guerrieri quelli che lottano per il bene della società. Sono guerrieri quelli che elevano il loro spirito. Sono guerrieri quelli che non smettono mai di credere in qualcosa di meglio che trovano la forza per lottare in ogni istante. Sono guerrieri quelli che portano su di sé la responsabilità di una famiglia e figli del lavoro. Ogni persona che incontri può esserlo. Trova il tuo potenziale, trova il tuo dono dai un significato alla tua vita.

“Cosa ci fa rialzare dopo una caduta? Quali forze ci sostengono quando il mondo attorno a noi vuole schiacciarci?”. Trova la forza nella volontà e nella fede. Fede nel riuscire vittorioso e volontà nel rialzarti sempre ricorda da dove vieni sei figlio dell’universo, nulla ti può sconfiggere.

Come uno specchio riflette l’immagine davanti a sé, così la mente riflette i tuoi pensieri. Il mondo esteriore non è altro che lo specchio del nostro mondo interiore, del nostro modo di pensare e di essere. Quando cambierai i tuoi pensieri, anche la realtà attorno a te cambierà. Gli unici ostacoli sono nella nostra mente, come la soluzione. Ricorda quante battaglie ha affrontato e superato finora e da cui sei uscito vittorioso. Le sconfitte, parimenti, ci ricordano di rimanere umili e ci spingono a trovare nuove soluzioni. Esse producono bellezza, ci danno nuove idee per crescere. La paura non è altro che un’illusione creata dalla mente. “Come si può vincerla?” Guardala in faccia, sfidala. È solo energia negativa che è alimentata, cambia il tuo modo di pensare e darai una direzione diversa a quell’energia. Quando sei consapevole della tua paura, le togli i poteri che ha su di te. Puoi prendere la sua forza e usarla per uno scopo più elevato.

Ø  Esempio del ragnetto e della farfalla messi nelle mani di Kripala

La paura si vince anche con la conoscenza e col coraggio. Chi conosce non ha paura. Il ragno era innocuo, ma per il tuo sapere era pericoloso, mentre la farfalla era pericolosa, ma per il tuo sapere era innocua e la tenevi in mano. La più grande afflizione dell’umanità è l’ignoranza. La maggior parte delle nostre paure sono dovute all’ignoranza su noi stessi e su ciò che non conosciamo. In realtà non dovremmo mai aver paura. Come posso vincere la mia paura allora? Accoglile in te. Accettandole, scompariranno.

“Quali sono le qualità principali di un guerriero?” Il perdono e l’amore, il perdono insegna l’umiltà e la presenza. L’amore insegna la forza e la compassione per tutte le creature viventi. Tutto ciò porta il guerriero a comprendere che le prove della vita sono fatte per elevare lo spirito da uno stato grezzo a uno più sottile. Finita una prova, vi è la successiva. La vita è un buon maestro. Il Guerriero è grato di tutto ciò.

Grandi obiettivi richiedono grandi sforzi, ma ricorda, nessuna avversità potrà mai essere più grande della tua volontà. Tutto nell’universo è una sfida. Come il fiore di loto che, pur crescendo nel fango, fiorisce in superficie in bellezza e fragranza. Così l’anima, attraverso la difficoltà della vita, si innalza luminosa per risplendere ovunque.

Essere coraggiosi in amore e non aver mai paura della sofferenza. Vi sono tre tipi di coraggio, quando si ama. Il primo è coraggio di togliersi la propria corazza, frantumando le proprie paure. Quando si ama sinceramente, non ci devono essere barriere. Il secondo è il coraggio di accettare la propria vulnerabilità. Essendo pronti ad aprirsi, aver fiducia, accettando sia i dolori sia i piaceri. Il terzo e il coraggio di rimanere liberi nel proprio essere, senza dipendere da nessuno, pur continuando ad amare totalmente. Allora potrai dire di essere coraggioso. Quando si ama incondizionatamente ogni azione è in funzione della gioia dell’amato. L’importante è non perdere se stessi, ma ritrovarsi in se stessi, poiché l’amore è già in noi.

Quarta rivelazione. Il concetto di dolore fisico e di sofferenza mentale. Aiutano a intendere il valore delle prove e la loro importanza per la crescita interiore. Nella vita accadono 20 dolorose che ci provano molto. Questi eventi ci danno l’opportunità di riflettere e capire se il nostro cammino va nella direzione giusta oppure se dobbiamo cambiare strada dando una svolta alla nostra vita. O ancora se dobbiamo affrontarli per superare ciò che siamo, trasformandoci in qualcosa di diverso, di migliore.

Una combattiva spirituale è colei che non troverai mai muta dinanzi alle ingiustizie. Non vedrai mai uno sguardo basso di fronte al bisogno altrui, bensì una mano accanto che aiuta. Una combattiva è colei che sceglie la strada non tracciata e vive nella libertà di essere sempre se stessa, è colei che fa della disubbidienza un atto di sfida per il benessere di ogni essere senziente. Questa è l’anima della combattività spirituale. Questa è ciò che sono.

Aarti. In sanscrito significa azione che disperde l’oscurità, è un’usanza antichissima. Se narra che questo tipo di rituale risalga a 5000 anni fa o anche più.

Una freccia quando viene lanciata è soggetta a due forze contrarie: quella di gravità che attraverso il basso è quella di resistenza all’aria che la rallenta. La forza del nostro braccio nel tendere la corda dell’arco deve essere più forte delle altre due. Se vogliamo che la freccia arrivi il bersaglio. Così è nella vita. Devi sempre superare delle forze contrarie per arrivare a ciò che desideri. È una legge della natura dove c’è movimento, c’è attrito. L’attrito è necessario. Affina il nostro essere. Conduce a cambiare noi stessi, a diventare più forti. Le più grandi personalità hanno vinto le forze contrarie che il destino poneva innanzi a loro, hanno lottato per raggiungere i loro ideali nel sacrificio o elevato proprio essere. Questi sono i veri guerrieri.

“Per cui, nell’atto del sacrificio che ci innalziamo?”. E nel sacrificio che rendi sacra l’azione che compi nel sacrificio, leggo, si inginocchia e l’anima si eleva. Quello che appare inizialmente come sofferenza si trasforma in un nobile atto di offerta per un bene superiore. Ogni sacrificio genera una trasformazione, ogni trasformazione genera una nuova consapevolezza. Accetta le fatiche del tuo divenire, come l’Araba Fenice accetta di rinascere dalle sue ceneri.

Considero un’esperienza come un atto sacro, accettala come lezione. Comprendi il suo messaggio nascosto, ogni esperienza avviene per te, non contro di te. Quando nell’azione non esiste più separazione tra l’io e l’infinita coscienza. Vi è connessione con l’assoluto, ciò che prima era diviso o riunito. Ogni sfida porta con sé il dono prezioso del cambiamento. È un dono perché ti trasforma in qualcosa di migliore ed è stato conquistato a caro prezzo. Ogni battaglia che vinciamo, ci porta a una nuova creazione di noi stessi. Più alziamo l’asticella della sfida, più il “salto” sarà difficile e arriveremo al limite. Talvolta saltare è semplice, talvolta non ci riusciamo. Ma non dobbiamo arrenderci. La sfida si ripresenterà nuovamente, stanne certo. Magari in un’altra forma, ma tornerà. Non essere triste o battuto, se qualche volta non superi ostacoli, se non riesci nei tuoi intenti ricorda, sono le cicatrici che danno valore al guerriero, raccontano le battaglie a cui è sopravvissuto e che lo hanno trasformato in ciò che. Ha combattuto, sofferto e si è rialzato. Raccogli i cocci delle tue sconfitte e costruisci un nuovo te stesso.

Difficile conoscersi, ci vuole tutta una vita, supera i tuoi limiti, esci dalle tue sicurezze, fai qualcosa che non ti piace fare, solo loro sfiderai le tue ombre. Allora combatterai realmente, solo allora capirai chi sei. La vera battaglia contro sé stessi. Sii grato che ti offre l’opportunità di sfidarti.

“Grato? In che senso? Dovrei forse ringraziare chi mi mette in difficoltà?”. Si, perché ti porta a conoscerti. Ti faccio un esempio. Quando sei al centro di un grande lago, solo e senza aiuto possono accadere tre cose: Puoi affogare, galleggiare o nuotare fino a riva. Similmente nella vita, puoi decidere di lasciarti vincere nel senso di farti prevaricare oppure di abbandonarti al flusso, lasciandoti condurre dalla vita, ma devi essere connesso con lei, oppure decidi di lottare e affrontare la situazione. Ci vuole tempo per imparare. Ma alla fine se lo vogliamo veramente ci riusciremo, dobbiamo imparare prima a togliere ciò che è di sbagliato in noi. Poi a sostituirlo con ciò che va bene come il serpente si disfa della sua vecchia pelle. Così noi dobbiamo apprendere a disfarci del passato. Lasciar andare quello che ci lega e che non ci serve più. Solo allora troveremo lo spazio necessario per cogliere il nuovo. Per questo il nobile Guerriero accoglie tutto dalla vita, opportunità, difficoltà, gioie o sofferenze. Non rimpiange nulla. Sì, anche tu un guerriero, dando il massimo di te.

Per vincere ogni sfida impara con la mente di un bambino, allenati con la mente di un vincitore, agisci con la mente di un Guerriero, spingiti con saggezza, sempre uno scalino più alto del tuo limite, la tua casa è il cielo e la tua destinazione l’infinito. Impara le sei regole del buon guerriero. Sii semplice. Medita. Apprendi ogni giorno. Tiene elevati i tuoi pensieri. Aiuta il prossimo. Rialzati sempre. Il guerriero apprende dai suoi errori, li accetta perché fanno parte del suo progresso. Ne è grato, perché gli ricordano di essere umile. Gli dimostrano dove può correggersi, scovando nuove soluzioni. Poiché tu non sei gli eventi che la vita ti impone, sei la risposta ognuno di essi. Questi sono i pilastri per divenire un uomo e un guerriero. Le rose hanno le spine, ma non privano di fragranza e bellezza il fiore, così le prove della vita non ti privano di ciò che sei, ma ne esaltano le qualità. Non arrenderti mai e trova sempre il germe del bene in ogni avversità. Abbi fiducia nella coscienza Suprema che tutto pervade e che è sempre in te.


5. Il silenzio è il tuo miglior maestro.

Che tu ci creda o meno, dipendiamo tutti, dalla legge del Karma.

Osserva come i gatti attraversano un’esistenza in camminando sulle nuvole senza far rumore. La tranquillità è nel loro essere. Possiedono una naturale predisposizione al silenzio.

Quando cammino nella natura lo trovo, o meglio arriva il silenzio è quasi automatico. La natura ci rende più silenziosi, più meditativi, ci porta a trovare una connessione con qualcosa di profondo in noi, che talvolta dimentichiamo di avere. La natura si trasforma in un luogo di guarigione e diventa terapeutico. Abbiamo tutti un giardino interiore silenzioso.

Il potere del silenzio. Come la meditazione, il nutrimento per l’anima, così lo è per il silenzio. Essere nel silenzio ci porta noi stessi ad ascoltarsi, focalizzando la nostra attenzione verso l’interno. Silenzio non significa non parlare, silenzio significa sentire sentire qualcosa che va al di là delle parole. Grazie all’assenza. Possiamo percepire la presenza, grazie all’oscurità. Possiamo vedere la luce grazie al silenzio possiamo sentire. Sentire e intuire ciò che è oltre la parola.

“Come possiamo essere nel silenzio o, come dici tu in presenza, se il rumore esterno disturba i nostri pensieri distraendoci?”. Come l’oceano in superficie è mosso da innumerevoli onde, anche la nostra mente in superficie è mossa da infiniti pensieri. Ma è nella profondità dell’oceano che troviamo la calma; similmente, nelle profondità del nostro essere, troviamo la pace. Se qualcosa disturba la nostra attenzione, dobbiamo cogliere ciò che arriva e con consapevolezza farci ricondurre all’interno. Il rumore non deve essere di stimolo per un conflitto con noi stessi, ma va accolto come parte del tutto.

Vi sono due tipi di silenzio. Il primo è il silenzio esteriore. Avviene attraverso L’attenuazione dei 5 sensi: voce, vista, suono, tatto, gusto. Ci si distacca lentamente. In questo modo si entra in minima interazione con ciò che sta al di fuori di noi. Il secondo è un silenzio più profondo. Avviene all’interno del cuore ed è infinito. Dà pace ed è fonte di saggezza e serenità. In sanscrito, è chiamato “mauna”. Che non significa solamente non parlare. Ma è anche la capacità di ascoltare il silenzio che è dentro il nostro cuore.

Ogni essere umano che ho incontrato mi ha insegnato qualcosa. Attraverso l’amore, la sofferenza e il piacere, la delusione, la felicità. Tutti mi hanno fatto capire quanto sia necessario amarmi e prendermi cura di me stessa. Abbracciarmi con amore. Ho compreso che amare se stessi è necessario per poter amare gli altri, se non abbiamo amore per noi non dobbiamo per nessuno. Se non fosse così, quello che doniamo al prossimo non sarebbe altro che un surrogato. L’amore lo trovi in te, te, non puoi trovarlo fuori se prima non lo scopri dentro. L’amore è l’essenza che muove l’intero universo e oltre allo spazio, al tempo nulla vi era prima nulla. Vi sarà dopo tutto è una sua emanazione.

Significato di amare. Come la natura del fuoco è bruciare, così la natura dell’amore è amare. Vivere senza aver mai amato è il più grande spreco dell’esistenza umana. Amare l’atto più elevato che l’anima possa mai esprimere. Il segreto è plasmarsi di amore incondizionato, offri il tuo cuore sempre senza pensare al ritorno. Il ritorno è sofferenza. Non aspettarsi nulla è il segreto.

L’amore non lo conosce in superficie. Anche se per molti di normalità. L’amore lo vivi nella bellezza delle sue vette passionali e negli oscuri abissi dei suoi tormenti. Amarsi e condividere in due corpi un’anima sola. Questo per me è l’amore.

“Vimala” significa pura, immacolata.

Anche se parliamo, rimango nel mio silenzio interiore. Per me non cambia nulla. Dopo tutti questi anni di pratica si raggiunge qualcosa che in realtà è già nostro da sempre: la silenziosa presenza. Non è una conquista come potrebbe sembrare, ma una riscoperta.

Mi occupo di giardini. Con la mia presenza cerco di rendere ogni luogo migliore. Controllo le energie di chi vive lì attraverso le piante. Quando posso mi prendo cura anche del mio giardino interiore. Coltivo me stessa, sono il giardiniere della mia anima.

Penso sia bellissimo stare accanto alle piante: dona serenità, sono un mondo a sé. Quando sono con loro, entro in uno stato meditativo, mi aiutano a essere in silenziosa presenza. Questo significa non solo non parlare. Ma anche in un silenzio autentico che ha una sua forma, una sua dimensione, una sua energia, perfino un suo linguaggio.

Talvolta il silenzio ha più potere delle parole. Puoi stare vicino a una persona non dicendo nulla, eppure allo stesso tempo comunicare con lei. I nostri sentimenti viaggiano su strade diverse del comune linguaggio, spesso parliamo senza dire e sentiamo senza udire. L’uomo saggio trova le risposte nel silenzio.

“Esiste un modo di vivere nel senso di praticarlo?”. Stai in sua presenza e ascolta ciò che ha da dirti. Fai tacere le parole e lascia che sia lui a esprimersi. Quando si è in pace, il vero linguaggio è il silenzio. Talvolta il miglior modo di comunicare e spesso la qualità delle parole che usiamo dipende dalla qualità del nostro silenzio. Più sarà profondo, più elevato sarà il linguaggio. Attento, ho detto profondo. Puoi anche non dire nulla per molto tempo, ma niente toglie che i tuoi argomenti siano poi superficiali. Se riuscirai a penetrare nel tuo essere attraverso la silenziosa presenza, solo allora avverrà il cambiamento. Se le tue parole non sono così importanti, è saggio tacere. Molte persone sono pronte a rispondere a tono a un affronto, ma non sono pronte a rispondere col silenzio. Ed è per questo che talvolta il silenzio è la miglior risposta: perché è più forte della parola.

Con pazienza, ognuno trova le risposte sulla strada verso la verità. Ciò che importa è dove nascono le tue domande. Ogni domanda nata dal cuore avrà sempre la sua risposta. “Dove potrei cercare le mie risposte quando non nessuno, qui domandare?”. Cerca nel silenzio. Ci induce a calmare la mente e a comunicare col nostro più intimo interlocutore.

Il silenzio attorno a te, se lo sai riconoscere? Lo puoi trovare nello spazio, tra due respiri o nella neve che cade. Nel sorgere del sole o nella tranquillità dopo la tempesta. Tra due note musicali o nel seme che cresce. Osserva come le parole sono scandite da piccolissimi intervalli di silenzio. Il silenzio e la colla che le unisce. E da cui sorgono. Sposta la tua consapevolezza delle parole al cuore e riuscirai a sentire ciò che non viene detto. Non è difficile, ma bisogna agire. Agendo si aprono mille porte che prima erano chiuse. Senza l’azione, qualsiasi cosa risulta difficile.

Trova il tuo spazio silenzioso, il tuo spazio interiore. Coltivarlo, nutrirlo, fai di esso, un bellissimo giardino. Visitalo ogniqualvolta ne senti la necessità e lascia che la divinità nascosta in esso emerga attraverso silenzi. Mi prendo cura da molto tempo del mio giardino interiore. Ogni volta che vado a fargli visita è una gioia. Ogni fiore è simile ad un’emozione. Alcuni sono meravigliosi. Altri piccoli, altri vistosi, altri ancora si nascondono. Fatico a sradicare le erbacce cattive, hanno radici profonde. Tuttavia, semino sempre nuovi germogli e faccio il possibile perché ogni pianta cresca sana e forte. Il mio è un giardino fiorito e colorato. Sono il giardiniere della mia anima, sono il giardiniere della mia emozione.

I pensieri negativi sono come erbe infestanti. Non lasciare che prendano il sopravvento. Non permettere che invadano troppo spazio. Con le giuste parole crea un giardino colorato attorno e dentro di te. Elimina le erbacce dei pensieri negativi che tolgono nutrimento alla tua vita. Fai crescere bellezza e amore. La tua anima sarà riconoscente. Dai più nutrimento ai fiori. Falli crescere forti e rigogliosi, le erbacce moriranno di sete e non avranno modo di espandersi.

Tutti abbiamo il nostro giardino interiore, e come ogni giardino va coltivato e nutrito, ogni giorno, regolarmente. Molte persone non lo visitano spesso, e purtroppo molti lo hanno dimenticato. Farvi visita significa prendersi cura di sé, significa amarsi, significa tornare alla nostra pura presenza. Anche tu dovresti visitare spesso il tuo giardino, ogni volta che ti senti affranto. E’ il tuo spazio sacro dove nulla può turbarti. Lì puoi stare in pace e crescere più forte. Più lo visiti e più si prenderà cura di te. Con il tempo vi conoscerete meglio e in esso troverai un luogo di serenità. E non dimenticare mai di annusare il profumo dei fiori che incontri lungo la strada. Lentamente la tua vibrazione cambierà e ciò che è simile a te verrà richiamato dalla stessa energia.

Quando siamo in presenza di grandi anime. La prima cosa che percepiamo è la loro emanazione di pace, così evidente da sembrare palpabile. Quando sarai una cosa sola con il giardino interiore, esso scomparirà e tu diverrai parte del tutto. Lascia che il caos della vita ti attraversi, ma resta sempre calmo e sereno. Poiché nella tranquillità dell’animo che nasce la tua forza. Lascia che le avversità elevino il tuo spirito. Ogni sfida è uno scalino verso la consapevolezza.

La vita è una lotta continua. Ci saranno giorni di sole, ma anche di tempesta. Ogni giorno sarà diverso dall’altro, tutto cambia e si trasforma. Le tempeste arrivano per darci l’opportunità di conoscerci. Toccano i nostri lati più fragili, scoprendo la nostra essenza. Come il carbone, che sottoposto a fortissime pressioni si trasforma in un diamante, così noi, sottoposti a innumerevoli prove, ci trasformiamo in anime temperate. Alcuni rimangono scoraggiati e indeboliti, altri invece si rialzano, uscendone più forti, vittoriosi.

Grazie al silenzio possiamo cogliere ogni sfida come un’opportunità di crescita per la nostra anima. Nel silenzio diamo il tempo a noi stessi di trovare un’oasi di serenità prima di ogni azione. Affina il silenzio e rendilo puro come il diamante. E’ nelle profondità degli abissi che si trovano i tesori più preziosi. Inizialmente farai fatica e ti verrà voglia di parlare. La mente cerca sempre un pretesto per comunicare. Se sarai determinato, però, nel tuo tempo il silenzio diverrà nutrimento per la tua anima.

L’universo ci ha creato simile a dei semi. Possiamo rimanere tali o aprirci e fiorire. Fiorire, la parola più bella. Fiorire è necessario. Apri le braccia, accogli la natura, il cielo, le stelle, l’infinito. Senti il profumo nei campi e fatti accarezzare dal vento. Osserva il tramonto sul mare e la sua alba al mattino. Tieni stretto chi ami e sii felice di tutto ciò. La vita è fatta di piccole gioie, vivile. La felicità è nell’avere una mente serena. Solo così ogni momento sarà speso bene. Quinta rivelazione.

Rimanere in presenza silenziosa al giorno d’oggi sembra una malattia. Togliere l’attenzione degli stimoli esterni. Dovremmo diminuire il rumore esteriore, focalizzarci sul respiro o su un mantra. Il fulcro consiste nell’essere testimoni di ciò che accade. Un tempo tutto questo frastuono non esisteva, non vi erano né elettricità né tecnologia. Un tempo ci ascoltavamo di più. La gente si riuniva per cantare, ballare, raccontarsi la vita e antiche leggende. Le parole erano connesse con la natura, la terra e l’universo. Oggi dobbiamo ritrovare quella pace perduta attraverso momenti di silenzio autentico. Dobbiamo recuperare il contatto con noi stessi e con la divina creazione.

Le pause, o meglio, il silenzio che intercorre tra un discorso e l’altro, aiutano a comprendere ciò che è stato appena detto. Il silenzio è necessario per trovare le risposte. Viviamo in una società che crea molti vuoti interiori per riempirli con desideri effimeri. Ci offre ogni tipo di alternativa pur di farci dimenticare noi stessi. Spesso quando ci manca qualcosa cerchiamo ciò che lo riempie negli altri o negli oggetti. Che esso sia amore, sesso, denaro, emozioni o altro, cerchiamo in qualche modo di colmare i nostri vuoti interiori. In realtà dobbiamo solo riscoprirci. Solo allora il nostro modo di confrontarci non sarà basato su ciò che manca, ma su ciò che possiamo donare di noi stessi.

Aggiungo che è importante trovare qualcuno che sappia sentirci con il cuore. Ciò che è veramente importante è trovare qualcuno che ci stia a sentire. Ascoltare, lo possono fare in molti. Sentire no, ed è bello quando accade. Puoi parlare in libertà sapendo che sarai accolto totalmente. Questo avviene perché non vi è nessun tipo di giudizio nei tuoi confronti, ma una completa accettazione di ciò che sei. Allora ti senti a tuo agio. Ogni problema viene compreso e spesso chiarito. I nuvoloni che volteggiano sopra la testa si trasformano in un bellissimo cielo azzurro.

Il silenzio è necessario. Il silenzio è il ponte che unisce le nostre anime.

Ridere spesso. Forse questo segreto della felicità: ridere e amare. Un’antica leggenda indiana narra che le lacrime dell’amore possono essere sia di dolore sia di gioia. Le prime, salate come l’acqua del mare, nascono all’estremità dell’occhio e scivolano lungo il margine del volto, quasi volessero fuggire. Sono lacrime di sofferenza e di dolore. Le seconde dolci come il miele, nascono il suo apice e scendono fino alle labbra, quasi volessero farsi assaggiare. Sono lacrime di felicità e di gioia.

Fai del silenzio un tuo grande amico. Il silenzio è fonte di guarigione. Più rimani in sua presenza, più l’anima se ne nutre. Il silenzio è la porta per entrare nel cuore. Come del crepuscolo nasce l’alba, così dal silenzio nasce la luce della saggezza. Nel silenzio trovi le risposte. E’ tutto dentro di te, lo è sempre stato. Solo lo sciocco cerca l’acqua nel deserto quando è già nel pozzo di casa.

Quando getti un sasso in un lago calmo e piatto, sulla superficie si formano onde che si espandono ovunque e non riesci più a vedere le sue profondità. Così sono le parole: tante onde superficiali che vagano attorno a noi in ogni direzione, non permettendoci di vedere le nostre, di profondità. Solo in un lago calmo e puro la luna viene riflessa identica; similmente, solo nel silenzio più profondo possiamo scorgere la luce della nostra anima e renderla manifesta. Pratica il silenzio giorno dopo giorno: trasformerà il tuo essere e, con il tempo, renderà puro il tuo cuore e le tue parole.

Puoi iniziare semplicemente a metterti in tranquillità e a rilassarti. Calma il respiro e osservalo. Puoi praticare in ogni luogo e periodo. Quanto rimani nel silenzio, la tua energia non va sprecata. E quando non va sprecata, la trova il momento del bisogno: osserva il respiro, poi scendi in te stesso in profondità, ancora e ancora, fino a scomparire.


6. Cambiare è fluire

Forse questo è l’amore: essere persi nei pensieri dell’amata, più di qualsiasi altro pensiero.

Nell’universo nulla è inerte. La vita è un movimento continuo, tutto evolve in qualcos’altro. Nullo può restare immutato. Ogni cosa e “anitya” un sanscrito, cioè “impermanente”. Se fossimo coscienti che tutto cambia in qualcos’altro, avremmo un mondo diverso da ciò che è adesso, e avremmo compreso in parte il significato dell’esistenza umana. Il velo dell’illusione che ci divide dalla realtà è potente. Distinguere il vero dalla finzione e saggezza. Quando lo comprenderemo, daremo ogni cosa il giusto valore.

Molte persone, a pochi passi dal fiume, compiono dei movimenti con candele accese, piccoli gesti attorno al volto e al corpo. “Qual è lo scopo?”. E un’antica usanza. Serve per ricevere il massimo dalle benedizioni. Le loro azioni sono rivolte alle divinità. Il fuoco serve per allontanare qualsiasi maleficio, demone o spirito maligno. I gesti che compiono ricordano la simbologia del Cosmo, le stelle, i pianeti. Tutto ruota attorno alla Coscienza Cosmica che è ovunque, e questi movimenti le rendono omaggio.

Le paure sono di due tipi. Le prime non sono altro che apprensioni, ansie dovute soprattutto alla nostra immaginazione. Abbracciale. Se le accetti portandole nella tua presenza, scompariranno. Le seconde si distinguono, invece, perché sono le reali situazioni di pericolo, come la minaccia immediata per la propria o altrui incolumità.

“Tutto sta nell’accogliere. Giusto, capendo sempre di più. O meglio lo sto realizzando in me.” In realtà è molto semplice, siamo noi che complichiamo tutto. Accogli le tue paure, portale nel tuo amore. Ti renderai conto che erano tutte illusioni create dalla mente. L’amore vince qualsiasi paura.

“Che ci fa il ricordo di un’emozione negativa passata nei tuoi pensieri di adesso?”. Non fa altro che togliere energia al tuo presente. Lascia andare, lascia fluire. Vorresti a casa tua un’ospite indesiderato che ti viene a trovare più volte al giorno rimanendo con te per parecchio tempo e facendoti soffrire. Immagino di no, resta qui, vivi l’attimo, vivi ora. Pulisci la mente dalle impurità dei pensieri passati o futuri che alterano la tua pace. Spezza questo legame temporale, non vivi in nessun altro tempo che in questo momento. Se devi andare nel passato, scegli di rivivere bei ricordi e pensieri che ti possono aiutare nei momenti difficili del presente. Altrimenti. Lascia perdere. “Questo mi fece capire che tutto cambia nel tempo. Portare nel qui e ora il peso di avvenimenti negativi del passato è illogico e non produce nulla di buono. Di conseguenza, è saggio cambiare i nostri pensieri per vivere meglio.”

Nei secoli passati le più grandi rotte commerciali attraversavano Varanasi, conosciuta soprattutto per le sue sete pregiate. Lallapura è un quartiere musulmano. Come puoi vedere, prevale il verde rispetto al solito zafferano presente in città. Il verde è associato normalmente alle tradizioni del paradiso islamico.

Osserva come in natura tutto se il risultato del cambiamento. La natura ci riporta a noi, è il punto d’unione tra materia e spirito. Quando siamo in contatto con lei ci sentiamo a nostro agio, questo è il suo potere. Ci dona serenità, pace e armonia, comunica con noi attraverso energia invisibili. È un luogo magico, sospeso tra due realtà, quella fisica e quella spirituale, ed è per questo che molte culture e tradizioni la natura viene chiamata madre: come ogni madre si prende cura dei suoi figli.

Cosa ci insegnano le stagioni? Che tutto cambia e si trasforma, che ogni cosa ha il suo tempo e che, lasciando andare ciò che è stato, permettiamo il nuovo di arrivare. Che non c’è sempre il caldo del sole, ma che il bello si trova anche nella pioggia e nella neve. Le stagioni ci insegnano a trasformarci, o meglio ad adeguarci al flusso della vita.

“Cosa intendi per adeguarsi al flusso?”. Come in natura, lascia che la vita fluisca, che ti attraversi. Fatti trasportare, non opporre resistenza. Come l’acqua si adegua al suo contenitore, così adeguati al flusso della vita. La vita è cambiamento e il cambiamento è come il mare. Può essere quieto oppure in tempesta. L’importante è attraversarlo, fluire è essenziale per perseguire. Accettare il cambiamento significa lasciare andare le cose.

Il fluire diventa parte dell’essere. Nulla da respingere, nulla da trattenere. Accettazione totale del divenire. Fluire è simile, al lasciare andare. Lasciar andare non significa dare ragione o torto a quello che è stato. Significa riportare nuovamente la consapevolezza nel presente. Comprendere che staccarsi dal passato è necessario per vivere bene il presente. Nel lasciar andare, ritrovi la pace. Quando non ti aggrappi a nulla, sei libero di volare ovunque. Come le foglie di un albero. Dobbiamo imparare a lasciarci andare danzando e fluendo in leggerezza, lasciare che le cose seguano il loro corso. Ogni cosa nell’universo danza è un infinito divenire. Tutto è in movimento, tutto scorre. Tutto fluisce in una danza cosmica. Impara a danzare. Danza nell’oscurità e nella luce, danza nelle tempeste e nella quiete, danza nel dolore e nella gioia. Danza sempre. Segui il flusso e lascia che l’esistenza ti conduca.

“La mia vita è piena di difficoltà, è una lotta continua.” Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre, ci spingono a trovare nuove opportunità e soluzioni. Lasciati macinare dalla vita, lascia che essa ti frantumi, perdere le proprie sicurezze, talvolta la cosa più bella che ci possa capitare. (Arjuna)

La mia visione è diversa da quella del maestro Arjuna. Affrontare l’esistenza in modo più armonioso, direi quasi fluido. Ovviamente vi sono diversi modi di viverla. Il concetto che la vita è una lotta e va affrontata è uno di questi, tutto dipende da come interpreti l’esistenza, puoi viverle entrambe oppure sentirti più attratto da una o dall’altra o da altro ancora. C’è chi va controcorrente e affronta tutto di petto, oppure chi accoglie tutto in sé e si fa trasportare armoniosamente.

È difficile lottare contro i propri demoni, ma sii paziente. La vita è espansione e contrazione. Respira. Quello che noi chiamiamo caos, in realtà, è un ordine preciso e divino. Nulla è una coincidenza, nulla è un caso. Ogni avvenimento nell’universo, pur mostrandosi in caotico disordine, tende l’equilibrio. L’armonia si trova al centro degli opposti. “Dov’è il nostro centro?” Nel cuore. Trovare l’equilibrio. Penso sia la cosa più saggia da farsi, ma non la più semplice. Tutto ciò che è nuovo o diverso solitamente ci destabilizza e ci fa paura. Come esseri umani cerchiamo sicurezza, qualcosa che ci ancori. Ciò che più temiamo è trovarci nella sua mancanza. Ogni cambiamento spesso genera paura, perché richiede un mutamento di mentalità. Mentre la sicurezza è simile a un antico castello, le cui mura ci proteggono da ciò che sta fuori. Nel castello ti senti al sicuro, ma la verità che ti imprigiona. La vera illusione è rimanere attaccati a ciò che vorremmo non cambiasse mai.

“Dovremmo battere i muri, allora?” Sì. Quando accade, la paura scompare la vita si esprime. Però difficile uscire dalla propria prigione. Spesso molti preferiscono vivere nella loro comoda gabbia dorata piuttosto che essere salvati. Rassicurante è rimanere in ciò che è noto piuttosto che affrontare quello che non si conosce. Tendiamo a programmare il più possibile per sentirci sereni. Abbiamo paura che i piccoli cambiamenti possano far crollare le nostre sicurezze: in realtà è l’opposto. Le novità ci permettono di scoprire le nostre potenzialità e le nuove dimensioni creative. Per addentrarci in qualcosa di diverso, dobbiamo spezzare le catene che ci tengono legate al vecchio, creando spazio per nuove esperienze.

Spesso le nostre maggiori paure provengono da ciò che non conosciamo. Di fronte alla paura, come esseri umani solitamente scappiamo o l’affrontiamo. In verità vi è un’altra possibilità: accoglierla. Puoi affrontarla e dunque combatterla. Puoi fuggire e dunque lasciartela dietro, oppure l’accetti in te perché parte del tuo vissuto. Accogliendola, lentamente svanirà.

Accogliere e tutto. Accogli le paure e fluisci nel cambiamento come fanno le nuvole. Solo loro danzerai con la vita e potrai cambiare veramente. Se riesci a essere come una nuvola capirai il significato della transitorietà della vita. Hai mai notato una nuvola identica all’altra o identica al giorno prima? Se le osservi nelle loro infinite forme, ti insegnano che dal nulla tutto prende forma per ritornare nuovamente al nulla, tutto è impermanente.

Se vuoi crescere devi cambiare. Ma crescere non vuol dire sempre crescere nel giusto equilibrio. Ciò che sei ora deriva dall’aver maturato saggezza, si spera, dalle tue esperienze passate. Per evolverci, oggi dobbiamo essere migliori di quello che eravamo ieri. E domani migliori di quello che siamo oggi. Crescere è spesso doloroso, ma è nel dolore che ci forgiamo.

“Non tutti sono consapevoli dei propri sbagli e a causa di ciò non cambiano.” Si, spesso è come dici. Non puoi cambiare le persone che non sono consapevoli dei propri errori. La soluzione sta nel cambiare la tua reazione al loro modo d’essere. Nella routine quotidiana, la vita scorre ed è importante viverla. Spezzare l’abitudine è un atto di coraggio, sappi distinguere sempre ciò che ti libera da ciò che ti imprigiona. Non temere, rimani fiducioso e positivo. Alla larva serve tempo per trasformarsi in farfalla.

Non pensare che un passo sia insignificante. Dovremmo iniziare col poco. E’ con il poco che iniziano i grandi cambiamenti. Le vere trasformazioni si hanno nelle piccole evoluzioni. Se vuoi essere qualcosa di diverso da ciò che sei ora devi trovarti con persone, luoghi ed esperienze straordinarie. Soprattutto, devi cambiare qualcosa in te. Il tuo stile di vita può subire miglioramenti enormi con piccoli ma costanti atti pratici. Possiamo evolverci solo se lo vogliamo, se c’è uno sforzo cosciente.

“A molte persone, non interessa cambiare”, obiettai. Arriverà sempre un momento in cui sarà necessario, e questo accadrà quando sarai pronto per farlo, quando la tua anima sarà pronta per nuove esperienze. Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nei luoghi giusti. Ogni cosa viene quando sei pronto a riceverla, sta a te trasformarla in un’opportunità per la tua crescita o in un ostacolo per la tua evoluzione.

Posso affermare che nulla è permanente e tutto è mutevole, saggio colui che lo comprende. Osserva le montagne, pur vivendo milioni di anni, hanno fine anche loro, sgretolandosi. Come pure i ruscelli che diventano fiumi per poi scomparire in mare. Come le stelle, dapprima immense e luminose, tornano polvere. Solo due fratelli da sempre siedono indisturbati, osservano e sorridono: il tempo e il cambiamento.

Come viviamo le nostre trasformazioni spetta solo a noi e a nessun altro. Possiamo cogliere il nuovo o rimanere legati al vecchio. Tutto sta nel cambiare la nostra percezione. Ed è per questo che è importante fluire e adattarsi a ogni situazione. Fluisci come il vento, sorvola tutte le cose e non aggrapparti a nessuna di esse. Ricordati che siamo su questa terra per vivere esperienze e comprendere il mistero dell’esistenza.

Ti auguro di vivere in grandezza e di amare in profondità. Ti auguro di osservare più tramonti e trovare molti arcobaleni. Ti auguro di essere semplice, di rincorrere i tuoi sogni. Ti auguro di essere entusiasta e portatore di sorrisi. Ti auguro di aiutare il prossimo al meglio delle tue possibilità. Ti auguro di abbracciare forte la vita sempre e nella sofferenza di stringere i denti e andare avanti. Siamo tutti Uno. Sii forte, sii felice. Ecco la sesta rivelazione.

Tutto è impermanente. L’acqua si trasforma in ghiaccio e il fuoco in calore, il seme in albero e il fiore in frutto. Ciò che noi chiamiamo fine non è altro che un nuovo inizio. Il bruco ne è l’esempio più evidente. Il suo rinnovamento è una rinascita e la sua fine, in realtà, una trasformazione. Il segreto è sapersi adattare ai cambiamenti che la vita ci impone. Se sappiamo accogliere e divenire qualcosa di nuovo ogni volta, nulla ci potrà spaventare. Impara a fluire e ricorda che il fiume si riversa in mare solo se accetta di lasciarsi andare. Supera i tuoi limiti, sii migliore di quello che eri e di quello che sei. Rinnovati sempre, quando ne hai la possibilità. Come i camaleonti, che a seconda dell’ambiente in cui si trovano mutano il loro aspetto, così è per l’uomo. Se vogliamo possiamo cambiare il nostro atteggiamento in qualsiasi situazione. Possiamo creare nuovi inizi e talvolta trasformare i finali. La scelta spetta solo a noi.

“Come avvengono i cambiamenti?”. In tre modi, solitamente. Attraverso eventi esterni, attraverso la tua volontà e l’azione oppure attraverso l’amore, perché l’amore trasforma sempre. Agire è essenziale se vogliamo cambiare determinate situazioni. Non pensare mai al Karma o al destino. Agisci e cambia quello che non ti piace. Benché tu sia stato influenzato dal passato, non prestare attenzione a esso, ma adotta pensieri di rinnovamento e fiducia nelle tue capacità.

“Penso che non si possa agire su tutto”, protestai. Ci sono cose che puoi controllare, agisci. Ci sono cose che non puoi controllare, accettale. Ci sono cose che ti controllano, liberatene. Lo Yin e lo Yang sono l’esempio più evidente. Girando su se stessi creano i mutamenti della vita. Ogni opposto è legato all’altro. Ogni stagione alle successive. Ogni notte al giorno. Tutto cambia, tutto fluisce. In verità tutto avviene in noi.

Se scruti in profondità, non vi è nulla da cambiare, da cercare o da perdere. Tutto è già in te. Rimane nell’essere presenza. Vai al di là di questo o quello. Allora tutto sarà diverso senza dover cambiare nulla. Impara dall’acqua, che sceglie la via di minor resistenza. Non trasformare nessun ostacolo in una diga, ma fluisci per proseguire. Ciò che è importante sempre è l’essere infinita presenza.

“Ma come si dimenticano situazioni che nel passato ci hanno ferito e ora non riusciamo a perdonare?”. Lascia andare ciò che è stato, ma fa in modo di ricordare perché non avvenga ancora. L’atto del perdono implica l’accettazione del presente. Perdonare significa lasciare andare ciò che ti ha colpito. Solitamente è un episodio legato al nostro passato. Perdonando, accetti di liberarti da ciò che ti teneva prigioniero. Il perdono implica ritornare al presente, trovando pace nell’essere.

La nostra sfida più grande sta nel ritrovarci in continuazione. Ogni cambiamento ci rafforza e tempra il nostro essere. Il seme deve spingersi verso l’alto per trasformarsi in germoglio, alla larva serve forza per rompere il bozzolo e diventare farfalla. Il salmone deve nuotare contro corrente per riprodursi. Ogni cambiamento incontra sempre una resistenza, è una legge della natura. I grandi cambiamenti avvengono sempre nella sofferenza o nell’accettazione. Sofferenza di chi non vuole cambiare o accettazione di chi vuole crescere. Se qualcosa viene a mancare, crea lo spazio necessario per qualcosa che deve arrivare. E’ semplice equilibrio.

Quando sei in cerca di risposte. Guarda in alto, osserva il cielo, poi in basso i tuoi piedi. Cosa vedi sopra di te stelle? Tu arrivi da lì, sii felice. Ora guarda in basso, cosa vedi sotto di te? Terra, sabbia. Tornerai lì, sii umile. Ricordalo e non sarai sopraffatto né dalla troppa felicità, né dalla troppa sofferenza.

Imparerò ad amarti nella nostra diversità. Amarsi per ciò che siamo senza doversi adattare nessuno. Vogliamo essere sempre perfetti, ma la realtà è che non lo saremo mai. Ciò che ci differenzia l’uno dall’altro è l’imperfezione, la diversità. Quei piccoli dettagli che creano la nostra meravigliosa unicità. Come l’amore, sempre unico e sempre diverso. Accettarsi senza compromessi è il punto di partenza per migliorarci. Divenire consapevoli di ciò che siamo e dell’amore che possiamo essere.

La mancanza è normale se due persone si amano e per quello che so, il vento della separazione aumenta la fiamma dell’amore oppure la spegne.


7. Amore incondizionato

“Cosa intendi per scelta karmica?”. E un accordo evolutivo tra anime prima di rinascere in forma umana. Qualsiasi scelta spirituale e va oltre la nostra opinione. Penso abbia a che fare con il Karma di coppia.

Il volersi bene tocca il cuore, lo avvolge. Quando ami, entri nelle profondità dell’anima, nelle sue viscere, nei suoi angoli più sconosciuti e protetti. Il cuore si infiamma. Chi ama è un incendio vivente.

Conosci la differenza tra sentire il profumo di un mango e mangiarlo? Ti posso raccontare quanto sia buono il mango profumato, succoso e dolce, ma è solo mangiandolo che lo conosci davvero, similmente, ora vivo d’amore. Il mio amore per te è simile al respiro, sei dentro di me, sei ovunque in me. Voglio respirarti in ogni momento. Vorrei viverti così, ecco solo questo. “Penso sia la dichiarazione d’amore più bella che abbia mai sentito”.

Quello che provo, quello che sento, non vorrei però diventasse dipendenza. Non voglio essere né necessaria né indispensabile. Vorrei semplicemente un amore puro, senza legami che non mi consumi il cuore, ma che lo nutra. L’unica strada è sapere che nessuno ci appartiene, essere felice per ciò che si è, senza reclamare nulla. Non è semplice, ma ci possiamo provare.

“In cosa si deve migliorare?”. Nell’amore che vuole essere nutrito da piccole e grandi attenzioni. L’amore è trasformare piccoli semi in splendidi fiori. Amare e fiorire. Cosa c’è di più bello?

L’anima gemella ti accoglie totalmente. Ti scuote, ti mostra le tue barriere. Riconosci la tua forza, la tua luce e ti aiuta a diffonderla. Ti sta accanto nei momenti difficili e rimane il tempo necessario per la tua comprensione e la tua evoluzione. Potrebbe essere un giorno, un mese o un anno tutta la vita. Sii paziente, ogni cosa ha il suo tempo, come le stagioni hanno il loro.

“Hai mai visitato qualche museo? Osservato alcuni quadri famosi?”. Quando sei davanti a un quadro ne sei attratto solo se riesce a farti sentire qualcosa. Non conta se è bello o meno rispetto ad altri, deve trasmetterti qualcosa che già possiedi, qualcosa che è già in te e che alla sua vista viene risvegliato. Lo stesso viene quando si ama. Solo attraverso gli altri possiamo rispecchiarci e riconoscerci realmente per ciò che siamo.

Vi è sempre stato un grande mistero nell’amare. Fin dalle origini, in qualsiasi tempo e luogo, abbiamo sempre creduto che avere amore da donare significasse amare. Ma l’amore non è mai esistito nel verbo avere, né mai esisterà. L’amore esiste solo nel verbo essere. Possiamo essere solo l’amore che siamo. L’amore è essere amore. Allora possiamo donarlo senza offrirlo e riceverlo senza chiedere. Perché siamo senza avere. Questo tipo di amore viene chiamato puro e incondizionato. Siete su questa terra per amare e aprirvi all’infinito.

Essere o non essere? In queste parole vi è prigionia o liberazione. Alimentando l’amore per se stessi, si alimenta quello verso gli altri. L’amore di sé non è egocentrico, è altruista. Volersi bene significa rispettarsi. Se ti ami riesci ad amare il prossimo, se non ami te stesso, come puoi pretendere di amare qualcun’altro? Riempiti d’amore e ogni problema svanirà.

Siamo nati soli e soli moriremo. Questa è la realtà e per una vita spesa bene deve esserci l’amore. Amor proprio e per quello altrui. L’uno non può esistere senza l’altro, ci sarebbe un pezzetto di noi non ancora maturo, se così fosse. L’amore umano ha le sue cime come i suoi abissi. Puoi toccare in breve tempo il paradiso oppure l’inferno. Puoi raggiungere le più alte vette di felicità come le più intense sofferenze del cuore. Quando si ama si vive tra questi due estremi. Il dolore nasce dall’avere, ma l’amore non è possesso. Il vero amore è preferire la felicità dell’amato alla la propria. Nell’amore infinito risiede gioia infinita. E’ chiamato incondizionato.

L’amore muore quando è malnutrito, spesso dimenticato o ferito. Come un giardino poco curato, i fiori scompaiono tra le erbacce, così, se non alimentato, l’amore tende da appassire, isolarsi, proteggersi. Eppure, osserva. Ogni volta che il tuo cuore sanguina e soffre per amore, quando guarisce più grande. Può non sembrare così, ma in realtà è pronto per contenere più amore di prima. L’amore che cerchi è celato nelle profondità della tua anima. Comprendi e realizza come tutto sia una manifestazione dell’Infinita Coscienza. La tua ricerca della forma è solo illusione.

Se amando hai sofferto, la scelta è stata tua: è dell’amore umano che parliamo. L’amore grato è il vero amore. Nulla vuole, nulla possiede, felice solo di poter amare. Si estende ovunque, non conosce confini poiché nulla lo trattiene.

Ama la sua anima e nemmeno la morte vi potrà separare. Così è stato così è e così sarà. Crea reciproca gratitudine. Più ne avrete e più l’amore si diffonderà. Questa è l’ultima rivelazione, la più importante.

Secondo un’antica leggenda indiana, quando un essere umano ride in modo puro, tutti gli esseri invisibili nelle vicinanze accorrono a vederlo. Perché è nelle risate che l’anima si manifesta. Ed è per questo che è bello stare vicino alle persone che ridono. Hanno in sé l’entusiasmo della vita. Nella risata qualsiasi barriera mentale crolla. La risata è una lama affilata che frammenta l’ego.

Quando sviluppate una relazione d’amore, se volete viverla, se volete rispettarla, fate in modo che assomigli a una sinfonia musicale. Create lo spazio necessario per voi come lo si crea tra una nota e l’altra. Non siate troppo vicini da stancarvi, né troppo lontani da perdervi. Ascoltate la vostra musica insieme, ma ognuno suoni le sue note. Fate in modo che la vostra relazione possa vivere di movimento, che possa essere nutrita e non assorbita, che possa essere elevata e non repressa, che possa essere accolta e non imprigionata.