La Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) è un’associazione ambientalista italiana, fondata nel 1965 con lo scopo principale di contrastare l’eliminazione degli uccelli, ma anche di conservare la natura mediante l’educazione ambientale e la tutela della biodiversità italiana.

Con oltre 30 000 sostenitori, un centinaio di sezioni locali e un migliaio di volontari la LIPU è di gran lunga la maggiore associazione italiana per la protezione degli uccelli, nonché una delle più importanti associazioni ambientaliste italiane insieme al WWF Italia, Legambiente e Greenpeace Italia. Le 58 strutture della LIPU, divise in Oasi naturali e Centri Recupero (i quali ogni anno curano oltre 15 000 animali feriti), vengono visitate annualmente da oltre 200 000 persone.

La LIPU è il partner italiano di BirdLife International, la più grande federazione mondiale di associazioni per la conservazione degli uccelli e della biodiversità.

La fondazione

La LIPU viene istituita con il nome di Lega Nazionale Contro la Distruzione degli Uccelli (LENACDU) a Roma il 13 novembre 1965 dal filosofo e naturalista italiano Giorgio Punzo, con lo scopo di proteggere gli uccelli, promuovere la natura ed educare i giovani all’ambiente. Risulta pertanto una tra le più antiche associazioni ambientaliste italiane. La decisione di fondare la LENACDU, anche semplicemente chiamata la Lega, viene presa da Punzo un giorno della primavera del 1965 quando, mentre indignato legge su un giornale la notizia della riapertura della stagione della caccia, un passero solitario gli si posa accanto. Lo scopo principale della Lega è contrastare lo sterminio degli uccelli in Italia, che avviene per via del bracconaggio, della cattiva agricoltura, della distruzione del territorio e soprattutto della caccia.

Le azioni recenti

Nel 2010 la LIPU difende da stravolgimenti la L. 157/1992 a proposito della tutela della fauna selvatica e rilancia con proposte per aumentare la protezione degli uccelli migratori e delle specie in stato di conservazione sfavorevole (una particolare categoria delle specie a rischio). Nel 2011 Fulvio Mamone Capria viene eletto presidente della Lega Italiana Protezione Uccelli, la guiderà fino al 2019 quando il veterinario Aldo Verner diventerà l’attuale presidente.

All’inizio degli anni 2010, con il sostegno del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, la LIPU stila in modo ottimo lo stato di conservazione delle circa 250 specie di uccelli nidificanti in Italia. Tale rapporto era stato richiesto dall’Unione Europea per attuare la direttiva Habitat e la direttiva Uccelli e poter così difendere la biodiversità. L’associazione si dedica inoltre allo sviluppo del Farmland Bird Index (FBI), un indicatore ornitologico che misura l’aumento o la diminuzione delle specie tipiche degli ambienti agricoli, dando così informazioni sui cambiamenti ambientali avvenuti in quelle zone.

Nel 2013 la LIPU e il WWF Italia chiedono congiuntamente alla direzione generale ambiente della Commissione europea di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia «per garantire il pieno rispetto della direttiva comunitaria Habitat, tutelando adeguatamente la rete Natura 2000 italiana in progressivo degrado e rilanciando il monitoraggio dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale». La richiesta è accompagnata da un dossier in cui vengono evidenziate le mancate o errate applicazioni della direttiva, in particolare per quanto riguarda le valutazione di incidenza ambientale, di competenza regionale. Sempre nel 2013, grazie alle costanti pressioni esercitate dall’associazione, il Parlamento approva le modifiche alla L. 157/1992, le quali limitano fortemente le concessioni per la caccia in deroga. L’anno seguente vengono raccolte oltre 100 000 firme per l’abolizione dei richiami vivi, una pratica venatoria che sfrutta il richiamo di piccoli uccelli ingabbiati per attirare e poi abbattere gli esemplari adescati. Una proposta di legge firmata dalla LIPU arriva in Parlamento ma la discussione della legge viene rimandata, mentre l’Unione Europea mette in mora l’Italia perché la cattura degli uccelli selvatici a fini di richiamo è vietata dalla direttiva Uccelli del 1979. Il 23 luglio 2015 viene finalmente approvata la legge che pone fine alla cattura dei richiami vivi, pratica definita dalla stessa LIPU «una vergogna nazionale».

Attività

«La visione della LIPU è quella di un mondo ricco di biodiversità in cui la gente vive in armonia con la natura in modo equo e sostenibile. Proteggiamo gli uccelli per il loro grande significato biologico, ecologico e culturale. Crediamo che la biodiversità sia un bene prezioso e fondamentale, da conservare per il suo valore intrinseco, per i benefici spirituali, estetici ed economici che apporta alla vita di ciascuno di noi, nonché per quei principi di etica ambientale che devono essere parte integrante della nostra vita.» Statuto della LIPU

La Lega Italiana Protezione Uccelli è un’associazione senza fini di lucro che si basa sul volontariato fin dalla sua nascita. Le principali attività dell’associazione sono due: l’impegno per il riconoscimento, a livello istituzionale e normativo, dei diritti degli animali, e la protezione dell’avifauna e del suo habitat mediante l’ampia rete di Oasi naturali e Centri Recupero.

Secondo la legge italiana 11 febbraio 1992, n. 157, il compito di vigilare l’attività venatoria è affidato, oltre che ai corpi di polizia e ai guardiaparco, anche alle guardie volontarie nominate dalle stesse associazioni. La LIPU dispone di un servizio di Guardie volontarie che, lavorando a fianco con Carabinieri (e il loro corpo specifico, il Nucleo Operativo Antibracconaggio), Polizia di Stato e polizie provinciali, hanno come scopo precipuo quello di contrastare l’attività venatoria; possono quindi redigere verbali per sanzioni amministrative e svolgere azioni di supporto alle forze di polizia giudiziaria nell’accertamento dei reati. Tra gli altri settori di intervento delle Guardie volontarie rientrano: la pesca nelle acque interne, il ritrovamento di discariche abusive, gli abusi edilizi, l’inquinamento delle acque e il maltrattamento degli animali. I membri del corpo, circa un centinaio diviso in una decina di nuclei, sono soci LIPU e sono stati abilitati all’attività di vigilanza da un esame svolto presso una provincia o una regione. Nel maggio 2010 la Guardia volontaria LIPU Paola Quartini, insieme a una guardia zoofila non appartenente all’associazione, è stata uccisa a colpi di pistola in un’azione contro il maltrattamento di cani.

L’associazione svolge una costante attività di educazione ambientale per bambini e ragazzi, spesso lavorando in collaborazione con le scuole. Fra i vari piani dedicati al tema spicca Spring Alive, progetto citizen science attivo dal 2006 in Europa, in Medio Oriente e in Africa, il quale si basa sulle segnalazioni da parte di comuni cittadini degli avvistamenti di cinque specie di uccelli migratori: la cicogna bianca, il rondone, il cuculo, il gruccione e la rondine. Attraverso la catalogazione dei dati è possibile rilevare mutamenti nelle date di arrivo degli uccelli migratori e così capire meglio come i cambiamenti climatici influenzano le migrazioni.

L’associazione pubblica una propria rivista, dal titolo Ali, di cadenza trimestrale.