Che belli che sono i corvidi. Li adoro. E la cornacchia grigia, con questi due colori ibridati, mi è ancor più simpatica di tanti altri esemplari. Pensate che quand’ero piccolo i vecchi mi dicevano che le grigie erano quelle vecchie… 😀


È il Corvide più comune in pianura e bassa montagna. Si trova in tutta Italia e in gran parte nell’Europa. I sessi sono simili e le coppie rimangono unite negli anni. La cornacchia grigia (Corvus cornix) è facilmente riconoscibile per il colore nero del capo e delle ali che contrasta con il grigio chiaro del resto del corpo e per le grandi dimensioni: 46 cm di altezza e 93 – 104 cm di apertura alare. È una specie gregaria e si riunisce in stormi composti anche da un centinaio di individui. Frequenta ambienti con alberi molto alti, dove costruisce il nido, ma è comunissima anche in città. Si incontra fino a 2000 m di quota insieme alla cornacchia nera (Corvus corone), che però in montagna è più frequente. Individui di questa specie, soprattutto in inverno, possono scendere in pianura e mescolarsi a gruppi di cornacchie grigie. Nei periodi più freddi dell’anno, non è raro scorgere fra i campi agricoli del Parco qualche esemplare di cornacchia completamente nera. Il successo dei Corvidi deriva dalla dieta onnivora, dalla plasticità del loro comportamento e dalla loro grande intelligenza. Sono in grado di adattarsi rapidamente alle trasformazioni dell’ambiente e possono quindi colonizzare molti ecosistemi diversi e aumentare il loro numero molto velocemente. Il verso di questo uccello (“kraah”) è aspro e potente, e viene emesso anche in sequenza. La cornacchia grigia vive nel Parco tutto l’anno e frequenta i campi agricoli, dove trova cibo in abbondanza. Talvolta nei prati e nei boschi radi del Parco è possibile ritrovare alcune penne, le remiganti primarie, di colore nero omogeneo.