Come ben sa che mi legge regolarmente… mi sono messo d’impegno per riordinare qualche scatolone di appunti e qualche migliaio di file accumulati negli ultimi 30 anni per definire “MondOltre” e per iniziare a pubblicare qualche “AlboLibro” con i racconti del Guardiano della Gilda Esploratori Erranti, Bron ElGram.
Il canovaccio della trama principale si articola sui racconti di un Bron che, ormai prossimo alla cinquantina, ricorda esperienza passate, si adopera per descrivere nel “Glossario enciclopedico della Gilda” la sua contemporaneità e, suo malgrado, viene coinvolto in nuove avventure che lo proiettano della dimensione futura.
Bron, nel suo presente, ha un piccolo assistente il cui nome è LUMEN: un automa DYAU, un robot dotato di diversi apparati meccanici e di un proiettore olografico.
Il nome proprio “LUMEN” è collegato al termine indoeuropeo ricostruito *deiwos che ha valore di “luminoso, splendente, brillante, accecante” dal quale derivano i termini Dio, Dieu, Dios e Deus in italiano, francese, spagnolo e latino. Il nome della tipologia di automi “DYAU” cui appartiene (di robot o “droidi”, se vogliamo dirla con il linguaggio di STAR WARS) deriva invece dal termine sanscrito dyáuh, dal significato analogo. Oltretutto mi piace l’assonanza con il termine piemontese/occitano “diau”, diavolo/diavoleria, le cui radici etimologiche si confondono con gli stessi termini (ricordo che “Lucifero” significa “portatore di luce”)…
Per quanto sia innegabile l’influenza (e l’omaggio) al droide di Guerre Stellari R2-D2 (C1P8 nelle prime traduzioni italiane della saga) e ai più recenti BB-8 (Star Wars: Episodio VII Il risveglio della Forza) e BD-1 (Star Wars Jedi: Fallen Order), l’idea di associare al protagonista dei miei racconti un automa si è formata negli anni adolescenziali leggendo diversi racconti ebraici e medievali sui Golem, rileggendo decine di volte “Frankenstein; or, The Modern Prometheus” della britannica Mary Shelley e -soprattutto- leggendo le storie di Archimede Pitagorico e del suo assistente EDI sulle pagine di Topolino (vedi approfondimento in calce).
Sempre cercando di “materializzare” le mie fantasie in questa realtà, mi sono detto:”Perché non costruire un DYAU realmente?”. Così mi sono così messo a scarabocchiare sul mio blocchetto degli appunti un progetto di massima e poi mi sono recato in un centro di materiale idraulico per acquistare i primi elementi… STAY TUNDED: WORK IN PROGRESS! 😜 Per prima cosa questa sera si tirano i pezzi a lucido!

 

Nella prima settima di luglio 2020, tre mani di vernice, ritocchi, incollaggio accessori, sistemazione impianto elettrico… et voilà! 😀😀😀

 


EDI – Assistente Archimede – Disney – (dal 1952)


Edi (in originale Little Helper, o Gyro’s Helper o semplicemente Helper) è l’assistente robotico di Archimede Pitagorico, e quindi fa parte a pieno titolo della banda Disney.
È un altro dei personaggi creati dalla fervida mente di Carl Barks, che l’ha introdotto per la prima volta nel 1956 nella storia Archimede Pitagorico e il traducigatti. Il suo aspetto è quello di un robottino con una lampadina come testa: il nome italiano, probabilmente ideato da Guido Martina, è un omaggio all’inventore Thomas Alva Edison. Negli Stati Uniti, invece, viene semplicemente chiamato helper, aiutante.
Non parla, ma emette solamente ronzii comprensibili solo dai componenti della banda disney; è molto esperto, ma spesso ha la testa tra le nuvole, e perde rapidamente l’attenzione fermandosi magari a guardare un’ape o qualunque cosa in movimento. Quando, infatti, per motivi di abbonamenti postali, la Western propose una serie di storie brevi con Archimede, realizzate da Barks, il cartoonist dell’Oregon spesso realizzava delle vere e proprie avventure parallele per Edi, che spesso mettevano sullo sfondo l’azione principale del suo capo.
Infine, le origini di Edi ci vengono raccontate per ben due volte: la prima dalla coppia di artisti italiani Nino Russo-Sandro Del Conte, in Archimede e la nascita di Edi, quindi nella versione ritenuta ufficiale, ad opera di Don Rosa: La prima invenzione di Archimede.

Concepita come il seguito di Paperino e il ventino fatale, la storia di Rosa ci racconta come, per puro caso, dalla lampada da notte di Paperino, casualmente caduta nel prototipo della scatola pensante, Archimede riesca ad ottenere il suo geniale aiutante Edi. Quindi, nonostante l’esordio editoriale sia del 1956, secondo Don Rosa la creazione del suo aiutante risale al periodo tra il Natale del 1952 e l’inizio del 1953.
A parte la nascita del personaggio, c’è comunque da aggiungere che spesso, nelle storie di produzione italiana, Edi non solo è l’unico aiutante di valore per Archimede, ma è anche l’unico in grado di comprendere il corretto funzionamento delle sue invenzioni e di trovarne i punti deboli.

FONTE


EDI

Edi (in originale Little Helper, o Gyro’s Helper o semplicemente Helper) è l’assistente robotico di Archimede Pitagorico, e quindi fa parte a pieno titolo della banda Disney. È un altro dei personaggi creati dalla fervida mente di Carl Barks, che l’ha introdotto per la prima volta nel 1956 nella storia Archimede Pitagorico e il traducigatti. Il suo aspetto è quello di un robottino con una lampadina come testa: il nome italiano, probabilmente ideato da Guido Martina, è un omaggio all’inventore Thomas Edison. Negli Stati Uniti, invece, viene semplicemente chiamato Helper, aiutante. Non parla, ma emette solamente ronzii comprensibili solo dai componenti della banda Disney; è molto esperto, ma spesso ha la testa tra le nuvole, e perde rapidamente l’attenzione fermandosi magari a guardare un’ape o qualunque cosa in movimento. Quando, infatti, per motivi di abbonamenti postali, la Western propose una serie di storie brevi con Archimede, realizzate da Barks, il cartoonist dell’Oregon spesso realizzava delle vere e proprie avventure parallele per Edi, che spesso mettevano sullo sfondo l’azione principale del suo capo. Infine, le origini di Edi ci vengono raccontate per ben due volte: la prima dalla coppia di artisti italiani Nino Russo-Sandro Del Conte, in Archimede e la nascita di Edi, quindi nella versione ritenuta ufficiale, ad opera di Don Rosa: La prima invenzione di Archimede. Concepita come il seguito di Paperino e il ventino fatale, la storia di Rosa ci racconta come, per puro caso, dalla lampada da notte di Paperino, casualmente caduta nel prototipo della scatola pensante, Archimede riesca ad ottenere il suo geniale aiutante Edi. Quindi, nonostante l’esordio editoriale sia del 1956, secondo Don Rosa la creazione del suo aiutante risale al periodo tra il Natale del 1952 e l’inizio del 1953. Nelle storie di produzione italiana, Edi non solo è l’unico aiutante di valore per Archimede, ma è anche l’unico in grado di comprendere il corretto funzionamento delle sue invenzioni e di trovarne i punti deboli. In un paio di occasioni Edi ha anche vestito un costume miniaturizzato di Paperinik, facendo da aiutante per l’eroe paperopolese. In Archimede e l’Edidue, di Nino Russo e Danilo Barozzi, pubblicata su Topolino n. 2559 del 14 dicembre 2004, Archimede crea un nuovo aiutante (una specie di fratellino di Edi), utilizzando un chip comportamentale, che però risulta montato male, creando alcuni spiacevoli inconvenienti. Risolto il problema, Archimede regalerà il robottino ad una cliente.
FONTE