Ho iniziato i miei studi istituzionali in Criminologia, Antropologia Criminale e Medicina Legale con i Prof. Portigliatti Barbos e Baima Bollone, li ho conclusi vent’anni dopo con il Prof. Torre. Tutta la mia stima, la mia gratitudine, il mio eterno rispetto al luminare che oggi ci ha prematuramente lasciati. S.T.T.L.

Morto medico legale Carlo Torre
Punto di riferimento per generazione colleghi, aveva 69 anni
(ANSA) – TORINO, 14 DIC – E’ morto all’ospedale di Lanzo, dove era ricoverato per malattia, Carlo Torre, 69 anni, uno dei più celebri medici legali. Il suo nome è legato ad alcune tra le più importanti pagine di cronaca nazionale, dal caso Mattei alla morte di Ilaria Alpi, dall’omicidio di Marta Russo ai delitti di Cogne e di Erba. Figlio di Michele Torre, direttore della facoltà di psichiatria di Torino che ha curato tra gli altri Nietzsche, Torre è stato punto di riferimento per generazioni di medici legali.
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Torino, addio al medico legale Torre, un Maigret tra bisturi e microscopi

L’anatomopatologo si è spento per un tumore a 69 anni. Tra i casi di cui si era occupato l’attentato a Mattei e il delitto di Cogne
di ANTONELLO MICALI
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DOPO una vita, “da Maigret, tra bisturi e microscopi”, è morto ieri all’ospedale di Lanzo Torinese Carlo Torre, uno dei più celebri medici legali. Si è spento all’età di 69 anni, a causa di un tumore. Accanto a lui, la moglie Pilar, i figli Michele e Camilla, il fratello Eugenio.
Torre aveva legato la sua lunga e prestigiosa vita professionale ed accademica, ad alcune delle più importanti pagine di cronaca nazionale e internazionale della storia recente: dal caso Mattei alle indagini sulla morte di Ilaria Alpi, dall’omicidio di Marta Russo, la studentessa uccisa per un “gioco perverso” nel ‘97 all’Università della Sapienza di Roma, fino al delitto di Cogne e al massacro di Erba. E ancora, il lavoro svolto per la difesa di Amanda Knox. Tutte vicende in cui la consulenza del medico legale torinese si è rivelata sempre importante; spesso sorprendente, come per la controversa consulenza difensiva con la quale aveva recentemente spiazzato tutti, perché supportava l’innocenza di Olindo e Rosa nel terribile strage di Erba.
Torre, infatti amava ripetere come «dalla morte, preziosa fonte di informazioni lasciate ai vivi per arrivare alla verità, non ci si può attendere solo quello che tutti si aspettano».
Figlio d’arte, suo padre Michele Torre aveva diretto la facoltà di psichiatria di Torino e aveva studiato a fondo Friedrich Nietzsche, Carlo era nato a Torino il 13 settembre 1946. Dopo il diploma di Maturità Classica, si era laureato in Medicina e Chirurgia nel l971, diventando presto docente universitario e punto di riferimento per generazioni di medici legali: molti dei suoi ex studenti sono oggi professionisti in cui è facile imbattersi nei tribunali di tutti Italia. Studioso al passo coi tempi: al bisturi, sempre necessario, aveva aggiunto al suo patrimonio di conoscenza tutti gli aggiornamenti tecnologici che caratterizzano le moderne scienze forensi, come la microscopia elettronica e l’analisi genetica: nel 1995 era riuscito a dare corpo anche all’idea di un “Laboratorio di Scienze Criminalistiche” indipendente da quelli all’interno dei corpi di polizia.
Idea che aveva discusso l’anno prima della morte del magistrato con lo stesso Giovanni Falcone, allora responsabile degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia che l’aveva accolta con grande interesse. Il progetto fu poi congelato e poi riattivato nel 1995, con una struttura, fortemente voluta da Torre, e che adesso fa parte del dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale dell’Università di Torino ed è dotata di apparecchiature di prim’ordine. Anche per questo da alcuni anni il gruppo che opera nel laboratorio rappresenta un punto di eccellenza nazionale cui si rivolge l’autorità giudiziaria per l’esame dei casi particolarmente delicati.
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